Auto blu, bufera su Boldrini. La replica: “Mi è stata imposta”

Migliaia di critiche, virtuali e non. Laura Boldrini rompe il silenzio e si giustifica per il tanto contestatogli utilizzo dell’auto blu. “E’ un ‘privilegio’ che mi è stato imposto dopo la sparatoria a Palazzo Chigi”, ha scritto la presidente della Camera su facebbok. “Leggo su qualche giornale che mi sarei fatta catturare dal fascino dello status-symbol: una mega auto blu, e tanti saluti ai miei iniziali propositi di sobrietà. Per chi è interessato ai fatti, i fatti sono molto diversi, e sono questi”. “A maggio, poche settimane dopo la sparatoria a piazza Montecitorio in cui sono rimasti gravemente feriti due Carabinieri, ed a seguito delle numerose minacce ricevute, le autorità di polizia mi hanno imposto – ripeto, imposto – un maggiore livello di sicurezza, che prevede, insieme ad altre misure, l’uso dell’auto blindata. Ho chiesto che almeno fosse una vettura di dimensioni medie, come quella che avevo usato dal primo giorno di presidenza. Ma una blindata così piccola sul mercato non esiste. La Camera avrebbe dovuto commissionarla e ci sarebbero voluti almeno 75mila euro. Non avevo certo intenzione di far spendere una cifra simile allo Stato. A quel punto, ho accettato di usare una delle blindate già in dotazione alla Camera. Senza nessun costo aggiuntivo. Mi sembra di avere fatto la cosa giusta”.

“Chi può pensare – prosegue Boldrini – che spostarsi con auto blindata e scorta sia una cosa piacevole? E’ solo una grande privazione di libertà. Almeno per me che, prima di rivestire questo ruolo, ero abituata per lavoro a spostamenti frequenti, decisi all’ultimo momento, e per muovermi a Roma ho sempre usato il motorino. Quando è possibile, anche adesso, preferisco camminare a piedi. Questo, per me, è il vero privilegio!”.

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