Aumento Iva e accise carburanti in agguato

Se la politica studia, fra Quirinale e segreterie dei partiti, la possibile architettura per il prossimo governo, le scadenze non danno tregua all’Italia. Il nuovo esecutivo, infatti, sarà subito chiamato a trovare oltre 30 miliardi di euro per neutralizzare le scadenze fissate dai governi precedenti, ovvero l’aumento dell’Iva e delle accise sui carburanti  (12,47 miliardi per il 2019 e 19,16 miliardi nel 2020 per un totale di 31,6 miliardi nel biennio 2019/2020).

Nella finanziaria del 2018 andranno dunque trovate le coperture necessarie, altrimenti – a partire dal 1 gennaio 2019 – l’aliquota intermedia dell’Iva salirà dal 10 al 12% mentre quella ordinaria passerà dal 22 al 24,2%. Nuova raffica di aumenti ad inizio 2020 con l’aliquota intermedia al 13% e quella ordinaria al 24,9%. A cui si aggiungerà l’ennesimo rincaro delle accise sui carburanti. Una vera e propria stangata per le tasche degli italiani che potrebbe mandare ko la fragile ripresa economica in corso.

 Nel Def da redigere entro il 10 aprile e da inviare a Bruxelles entro il 30 dello stesso mese, l’esecutivo dovrà indicare se intendere recuperare le risorse con tagli alla spesa oppure aumentando altre tasse. Un nuovo governo molto probabilmente non ci sarà, per cui Gentiloni (premier in carica solo per l’ordinaria amministrazione) non potrà che inviare un Def vuoto che rimanda alla legge di Bilancio autunnale la soluzione del problema.

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