Christine Lagarde, numero uno della Banca Centrale, in audizione al Parlamento Europeo ha ricordato che “l’impatto economico di questa ondata sembra essere meno dannoso delle precedenti. Le strozzature nell’approvvigionamento delle materie prime, però, continuerà anche se ci sono dei primi segnali di miglioramento e questo potrebbe consentire all’economia di ripartire entro la fine dell’anno“.
La presidente della Bce ha confermato come la crescita dei prezzi dell’energia ha spinto al rialzo l’inflazione “ma tra poche settimane avremo le proiezioni degli esperti della Bce e sono in quel caso capiremo meglio come muoverci in questo caso“.
In questo intervento non manca un passaggio anche sulla variante Omicron. “Il Consiglio direttivo a valutare meglio le implicazioni delle cifre sorprendentemente elevate sull’inflazione di dicembre e gennaio per le prospettive a medio termine – ha aggiunto Christine Lagarde – dati recenti confermano che la crescita trimestrale è rallentata allo 0,3% nell’ultimo trimestre. Questo ha comunque consentito al Pil di riprendersi al livello prima della pandemia. Ma la moderazione dello slancio è il risultato principalmente della rapida diffusione della mutazione sudafricana“.
Frenate che riguardano specialmente le attività “nei servizi ai consumatori come viaggi, turismo, ospitalità e intrattenimento“.