Attesa per le raccomandazioni della Commissione Ue all’Italia

Per l’Italia si va verso la raccomandazione dell’apertura di una procedura d’infrazione per violazione della regola sul debito, ancora eccessivo. A svelare alla stampa il pacchetto, che rientra nell’annuale esercizio del Semestre europeo, saranno il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, e i commissari all’economia e all’occupazione, Marianne Thyssen e Pierre Moscovici.

Intanto il commissario europeo al Bilancio, Guenther Oettinger, ha avvertito che Bruxelles potrebbe avviare una procedura di infrazione per disavanzo eccessivo nei confronti dell’Italia. “Se i numeri verranno confermati, non potremo sottrarci alla procedura di infrazione”, ha detto in un’intervista all’emittente televisiva tedesca ‘n-tv’. “L’Italia non dovrebbe essere un rischio per l’Eurozona”, ha aggiunto Oettinger.

Sono venti le pagine in cui l’Unione Europea smonta la lettera che l’Italia venerdì scorso ha inviato a Bruxelles firmata dal ministro Tria. Secondo una bozza riportata in anteprima da ‘Repubblica’, sarebbero dure le critiche all’operato del governo guidato dal premier Conte e sostenuto da Lega e M5S.

 Secondo la bozza, l’avvio dell’iter della procedura d’infrazione per debito a carico dell’Italia sembra essere ormai cosa certa (oggi dovrebbe arrivare l’ufficialità dalla Commissione europea). Non si esclude, però, la negoziazione con Roma.

Smontati punto per punto i provvedimenti chiave del governo giallo-verde: che avrebbero «danneggiato la crescita» e fatto alzare debito e spread.

Il debito. Secondo Bruxelles «è il secondo dell’Unione con un peso pari a 38mila e 400 euro per abitante più un costo annuo di circa 1000 euro a persona per finanziarlo».

Lo spread. «Da metà 2018 è aumentato di 100 punti in sei mesi, con un costo di 2,2 miliardi per i cittadini». Una situazione che «impedisce all’Italia di stabilizzare l’economia in caso di crisi finanziarie e pesa sugli standard di vita delle future generazioni». Il Paese, dunque, si espone «a shock di fiducia sui mercati con un impatto negativo su economia reale e crescita».

Il reddito di cittadinanza. Non avrebbe avuto effetti positivi sul Pil: «Non ha prodotto dei benefici per la ricchezza nazionale e la crescita economica dell’Italia».

Quota 100. Per l’Ue «cancella in parte gli effetti positivi delle riforme delle pensioni e indebolisce la sostenibilità del bilancio italiano nel lungo termine». E ancora: «Fa risalire la spesa pensionistica, togliendo risorse a investimenti e istruzione, danneggia la forza lavoro e la crescita potenziale».

L’Italia nel 2018-2019 ha sforato le regole sul deficit di 11 miliardi. Il debito è in salita: si passa dal 132,2% del Pil nel 2018 al 135,2% nel 2020. L’Italia è fuori da tutti i parametri Ue nei tre anni coperti dal rapporto, quindi dal 2018 al 2020.

 Sono attese le mosse del governo Conte che ha pochi giorni per trattare con la Commissione Ue. Uno degli strumenti a disposizione potrebbe essere quello di mettere i conti in ordine con una manovra bis di 3-4 miliardi per riparare ai danni commessi lo scorso anno, provando infine a risanare il deficit di almeno 11 miliardi entro il 2020.

 

Pertanto, riflettori accesi sulla Commissione Ue che oggi presenta le raccomandazioni specifiche per i paesi dell’Ue.

Con un tasso di crescita inesistente e investimenti stagnanti, la fiducia delle istituzioni europee nell’economia italiana è ormai ad un punto di non ritorno. Alla luce dei dati notificati nel 2018 si conferma che l’Italia non ha fatto sufficienti i progressi per rispettare i criteri del debito nel 2018″: questo nella lettera inviata da Bruxelles al governo italiano la settimana scorsa.

La Commissione quindi oggi prenderà atto che ci sono le condizioni per aprire la procedura di infrazione, ma è solo il primo passo. Perché l’analisi dell’esecutivo europeo passerà al vaglio del Comitato economico e finanziario, in cui siedono i direttori generali del Tesoro e delle Banche centrali nazionali. A sua volta il Comitato emetterà un’opinione entro quindici giorni di cui la Commissione Ue terrà conto per presentare una proposta di avvio della procedura contro l’Italia sul debito sul tavolo dei ministri delle finanze europei (Ecofin) alla prima riunione utile del 9 luglio. Saranno i ministri a decidere a maggioranza qualificata se far partire o meno la procedura, approvando anche le raccomandazioni che la Commissione Ue presenterà contestualmente sulle correzioni con scadenze precise dei conti pubblici italiani.

“Si fa e  si farà tutto il possibile per rimanere nei parametri  stabiliti ma se un figlio ha fame e per dargli da mangiare  devo ridiscutere un parametro…viene prima mio figlio”. Il  vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, si dice così “d’accordo” con le posizioni del presidente del Consiglio,  Giuseppe Conte, e con il ministro dell’Economia, Giovanni  Tria, sul rispetto dei vincoli europei di bilancio. E nella  giornata in cui è atteso, da Bruxelles, l’annuncio  dell’avvio della procedura d’infrazione nei confronti  dell’Italia, osserva, a ‘Radio Anch’io’. il programma di Radio1 Rai: “Faremo educatamente  notare che il rispetto di quei vincoli sta portando il Paese  alla disoccupazione, alla precarietà, alla chiusura degli  ospedali e al blocco degli investimenti”.   Salvini assicura, inoltre: “Non usciamo dall’Europa”, e  torna a proporre di “investire e tagliare  le tasse finché la disoccupazione in Italia non si  dimezza”. Ribadisce: “Chiediamo di usare per gli italiani i  soldi degli italiani”.

 

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