E’ scontro tra Confindustria e Cgil. Motivo della tensione, la riforma dell’art. 18. Alla Camusso, infatti, non è piaciuto un commento della Presidente di Confindustria, Emma Mercegaglia, riguardo la Cgil: “Il sindacato non protegga i ladri ed i fannulloni, la riforma dell’articolo 18 servirà ad attrarre investimenti”.
Non si è fatta attendere la replica della leader della Cgil: “Un’affermazione offensiva”.
“Nessuna mancanza di fiducia e rispetto nei sindacati confederali – ha chiarito poi la numero uno di Confindustria- ma a volte l’articolo 18 diventa un alibi dietro il quale si possono nascondere dipendenti infedeli, assenteisti cronici e fannulloni”. Marcegaglia ha dunque ribadito di non avere “nessuna mancanza di fiducia e rispetto nei confronti dei sindacati confederali, con i quali abbiamo firmato l’importante accordo del 28 giugno sul lavoro e con i quali stiamo conducendo una trattativa seria e costruttiva”.
Bersani: “Nessuna riforma del lavoro, senza accordo con sindacati”- Il Pd non ha per nulla apprezzato la dichiarazione del Presidente del Consiglio Mario Monti, in merito ad una riforma del mercato del lavoro che, come auspica il premier, venga realizzata anche senza accordo dei sindacati.
Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha infatti dichiarato al Tg3 di “non condividere Monti quando parla di una riforma anche senzaintesa. Il Pd non dà per scontato il sì sulla riforma del mercato del lavoro senza accordo con le parti sociali”-ha affermato Bersani sottolineando che-“Se malauguratamente l’accordo non ci fosse, valuteremo sulla base delle nostre proposte. Vogliamo vedere quello che viene fuori”.
“Non condivido le parole di Monti, sull’andare avanti anche senza accordo, perché oggi è importante tanto la riforma e l’innovazione quanto la coesione – ribadisce Bersani – oggi c’è bisogno di fare una scommessa assieme e il governo deve essere impegnato a trovare l’accordo, questo accordo ci vuole e il Pd ha la sua proposta che si occupa dei problemi veri, la precarietà, la riforma degli ammortizzatori”. Ma “se malauguratamente non ci fosse l’accordo, noi valuteremo l’esito delle decisioni del governo”. Quindi non è scontato il sì del Pd senza accordo? “No, vogliamo vedere cosa viene fuori”, replica Bersani.
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