Arriva Putin e Roma è sempre più sporca. Un vigile: “Arrangiamoci e speriamo in bene”

Una discarica a cielo aperto che salvo, sicuri imprevisti, sarà bonificata entro Natale. Forse. In attesa bisogna arrangiarsi. Così Roma, la capitale d’Italia, la città museo sempre aperta al pubblico più bella al mondo, continua ad essere sommersa dai rifiuti. E lo continuerà ad essere per altri mesi. Troppi, purtroppo. Un degrado che non ha eguali al mondo. Soluzioni serie non si intravedono all’orizzonte e nemmeno operazioni di maquillage temporanee per salvare almeno l’immagine sembrano essere in programma. Quello che viene fatto dagli operatori dell’Ama risulta, purtroppo, sempre poco. Il dramma, che la politica capitolina non comprende, è l’immagine della città che viene data all’esterno. Oltre all’incolumità sanitaria dei romani e dei milioni di turisti che affollano la città. Sì, un vero e proprio dramma. “E’ così ovunque, cosa possiamo farci. Arrangiamoci e speriamo in bene”. Sentire queste parole da vigili urbani ed operatori dell’Ama che circolano nella centralissima piazza della Repubblica alla vigilia della visita del presidente della Russia in Italia è sconcertante. E’ sconcertante perché la regia politico decisionale non sa decidere e prendere provvedimenti. Si campa alla giornata. La giunta Raggi ed il vertice dell’Ama hanno, anche questa volta, raggiunto l’obiettivo di ‘screditare’ la città eterna agli occhi di turisti e di capi di Stato che raggiungono la capitale per visite ufficiali o private. Sicuramente gli occhi di Putin si fermeranno sui cumuli di immondizia che fanno bella mostra in piazza della Repubblica, dove potrebbe soggiornare una parte della delegazione russa. La cartolina che porterà al suo rientro a Mosca raffigurerà una Roma brutta, sporca, non a misura di uomo e di turista con problemi sanitari. E in quest’ultimo caso non si potrà dare solo colpa al caldo. Una cartolina che scoraggerà migliaia di turisti a visitare la città eterna. Con danni economici incalcolabili. Così non va. Bisogna invertire subito rotta. La visita di Putin in programma in questi giorni rappresenta, naturalmente, solo un semplice esempio di tutto ciò che non viene fatto per i cittadini romani e poi per i turisti.

Dall’Ama dicono che il problema sarà risolto entro dicembre.  “Abbiamo trovato una situazione di emergenza del servizio, organizzativa e finanziaria perché la società ha problemi di risorse che devono essere risolti. Questo non vuol dire che non c’è niente che non va bene ma c’è molto che non funziona e dev’essere sistemato”, ha detto l’amministratore delegato della municipalizzata ai rifiuti Paolo Longoni, nel corso di una seduta della commissione capitolina sulla trasparenza.

Intanto si muove anche il Codacons che ha depositato un esposto in procura per epidemia colposa legata alla crisi della raccolta dei rifiuti a Roma. L’atto è arrivato dopo qualche giorno di sospensione in seguito all’annuncio per verificare eventuali passi avanti da parte dell’Ama.  “Nonostante le rassicurazioni, la situazione dei rifiuti nella capitale non è migliorata, e dà vita a timori per possibili ripercussioni sul piano sanitario e su quello igienico. Abbiamo atteso qualche giorno per verificare se le promesse dell’azienda portassero ad interventi concreti, ma così non è stato e la spazzatura si accumula sulle strade e marcisce sotto al sole cocente, mettendo a repentaglio la salute dei residenti”, ha spiegato il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi. Per questo il Codacons ha chiesto alla procura di indagare in merito all’emergenza rifiuti a Roma.

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