Giancarlo Tulliani è stato arrestato giovedì scorso a Dubai. Lo ha comunicato il suo avvocato Titta Madia. Si era recato alla polizia perché si lamentava del fatto che c’erano dei giornalisti che lo seguivano, ha detto il legale. La polizia, nel raccogliere la sua denuncia, ha visto il mandato cattura internazionale e lo ha arrestato. Il fermo sarebbe scattato in aeroporto dove si era recato per accompagnare la sua compagna. Ora si avvieranno le procedure di estradizione. Si vedrà cosa decideranno le autorità di Dubai: se ci sarà un diniego all’estradizione, ha spiegato il legale, Tulliani tornerà libero.

L’accusa è riciclaggio nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Roma sui rapporti, ritenuti illeciti, della famiglia Tulliani con il ‘re delle slot’ Francesco Corallo. Il fratello della compagna dell’ex leader di An Gianfranco Fini è latitante dallo scorso marzo, da quando cioé non si era potuta eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Simonetta D’Alessandro, visto che Tulliani risiede da tempo a Dubai.

Per il Gip la richiesta di arresto è motivata da una ‘strategia criminale reiterata’ di Tulliani favorita da contatti politici e dalla abilità a muoversi a livello internazionale. Secondo riportato nel provvedimento, appariva singolare poi he un segretario di partito, quale era Gianfranco Fini, ‘ignorasse le vicende di un gruppo’, la Rti di Francesco Corallo, che avrebbe vinto un’importante gara a livello nazionale in materia di giochi, bandita nel 2002 da un governo del quale faceva parte. Convinzione rafforzata anche dalla versione dei fatti fornita da Amedeo Labocetta, ex parlamentare finito agli arresti nella vicenda.