Woman place flowers by a cut out image of the ARA San Juan submarine on the fence at the naval base in Mar de Plata, Argentina, Friday, Nov. 24, 2017. (ANSA/AP Photo/Esteban Felix) [CopyrightNotice: Copyright 2017 The Associated Press. All rights reserved.]

Argentina, nessuna speranza per equipaggio del sottomarino

E’ finita la speranza. Due settimane dopo la sparizione dell’Ara San Juan nelle gelide acque dell’Atlantico del Sud, la Marina militare argentina ha annunciato ufficialmente che esclude ogni possibilità di trarre in salvo i 44 membri del suo equipaggio.

Il portavoce della Marina, capitano Enrique Balbi, ha annunciato che nella ricerca messa in atto si è già superato il doppio del tempo previsto dai protocolli internazionali per trarre in salvo l’equipaggio di un sottomarino, per cui a partire da adesso le operazioni saranno programmate esclusivamente per ritrovare il San Juan.

Balbi ha spiegato che 15 giorni dopo l’ultimo contatto del sottomarino con il comando operativo di Mar del Plata, la base verso la quale si dirigeva, e dopo aver setacciato un’area di circa 40 km quadri con una task force navale ed aerea internazionale, non è stata trovata nessuna traccia del naufragio, né si è segnalato alcun contatto con il sottomarino o le sue scialuppe di emergenza. E’ così, ha aggiunto, che si è deciso di passare a una nuova fase della ricerca, nella quale non si impiegheranno più i mezzi e gli uomini necessari per affrontare la possibile missione di riportare in vita l’equipaggio del sottomarino. Finché il San Juan non sarà ritrovato, non sarà possibile, d’altra parte, determinare con certezza cosa è successo a bordo del sottomarino.

I familiari di sette dei membri dell’equipaggio del San Juan, hanno annunciato intanto che si sono costituiti parti civili nel fascicolo aperto da un magistrato federale argentino per indagare sull’episodio. Dopo l’annuncio della sospensione delle ricerche dell’equipaggio, l’avvocato Luis Tagliapietra, padre di un tenente di corvetta che si trovava nel sottomarino, ha detto che la Marina ha trattato le famiglie in modo crudele e perverso, perché hanno mentito in ogni modo possibile, con occultamento di fatti, eufemismi o bugie pure e semplici. Resta ora da vedere se l’impressionante dispiegamento di forze internazionali mobilitato per la ricerca del sottomarino resterà operativo, ora che la Marina argentina ha dichiarato conclusa la cosiddetta emergenza Sar (search and rescue), il cui obiettivo è appunto quello di salvare vite umane.

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