Arco: servizi di contrasto al fenomeno del caporalato e del lavoro nero in agricoltura

La Stazione Carabinieri di Arco, nell’ambito dell’iniziativa intrapresa dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Trento, nel contrasto dei fenomeni del “caporalato” (forma illegale di reclutamento e organizzazione della mano d’opera, specialmente agricola, attraverso intermediari – cd caporali – che assumono, per conto dell’imprenditore e percependo una tangente, operai giornalieri , al di fuori dei normali canali di collocamento e senza rispettare le tariffe contrattuali sui minimi salariali), “lavoro nero” e “Sicurezza sui Luoghi di Lavoro” ha effettuato dei controlli data l’alta concentrazione di lavoratori nelle campagne per la vendemmia e la raccolta dei frutti.

In particolare, nei giorni scorsi due pattuglie della Stazione Carabinieri di Arco hanno effettuato un controllo presso una particella fondiaria del comune catastale dell’Oltresarca ove era in atto la vendemmia, procedendo con l’identificazione della parte aziendale agricola e poi dei 14 lavoratori trovati sul campo mentre stavano raccogliendo i grappoli d’uva con forbici e imbuti di contenimento.

L’imprenditore agricolo esibiva un contratto di subappalto con una società di servizi trentina che gli aveva fornito 9 lavoratori stranieri per la raccolta.

I Carabinieri, di concerto con il Servizio Lavoro della Provincia Autonoma di Trento effettuavano un accurato controllo delle posizioni lavorative dei 14 lavoratori identificati riscontrando irregolarità per 5 dei 9 giunti con il subappalto: 4 non risultavano regolarmente assunti (età tra 30 e 40 anni tutti pachistani) ed 1 (sempre pachistano) risultava assunto da un’altra azienda agricola trentina e la sua presenza in loco non era giustificata (i Carabinieri arcensi hanno contattato l’imprenditore agricolo che riferiva di non avere notizie del suo dipendente e che quel giorno non si era presentato al lavoro– rendendosi irreperibile anche al cellulare).

Il datore di lavoro è stato sanzionato amministrativamente con un verbale di € 12.500 e la sanzione accessoria del provvedimento di sospensione dei lavori fino a quando non avrà adempiuto compiutamente alle prescrizioni imposte dalla legge (assunzione obbligatoria del lavoratore irregolare, copia contratto di lavoro, documentazione attestante la visita medica dei lavoratori, documentazione attestante l’assolvimento dell’obbligo di formazione, dichiarazione sottoscritta dal lavoratore attestante l’assolvimento dell’obbligo informativo), solo cosi ottemperando e previa istanza, il provvedimento emesso potrà cessare la sua efficacia ed sul fondo agricolo sarà possibile proseguire la raccolta.

Sono in corso accertamenti sulla regolarità del contratto di subappalto di manodopera.

Lo scopo di queste attività è quello di elevare la tutela dei lavoratori dal punto di vista della sicurezza e della regolarità dei rapporti di lavoro.

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