ArcelorMittal. Emiliano: “Accordo per il pagamento delle aziende dell’indotto”

Le imprese dell’indotto che lavorano per l’ex Ilva saranno pagate martedì. “Abbiamo raggiunto un accordo per il quale entro domani sarà pagato il 100% dello scaduto al 31 ottobre. Significa che si allineano con i pagamenti”. Parole rassicuranti, queste, del governatore della Puglia, Michele Emiliano, a conclusione di un incontro nel complesso siderurgico di Taranto sul pagamento delle imprese dell’indotto con il capo del personale di A.Mittal Arturo Ferrucci e altri dirigenti dello stabilimento, il presidente di Confindustria Taranto Antonio Marinaro, il sindaco Rinaldo Melucci e una delegazione di imprese dell’indotto.

“L’incontro – ha aggiunto Emiliano – si è concluso positivamente. Domani ne è previsto un altro qui per verificare, davanti ai nostri occhi, l’emissione dei bonifici. Speriamo che tutto vada bene. Io non sono né ottimista né pessimista: devo però dare atto che dopo la riunione di ieri e con la presa di posizione così severa e forte di tutte le imprese che rimangono unite e compatte, ArcelorMittal ha risposto positivamente e questa sicuramente è una buona notizia. Quindi lo stabilimento rimane ancora e continua pur sotto pressione a funzionare”. Una notizia positiva che giunge a 24 ore dalla presa di posizione delle aziende dell’indotto che avevano minacciato di bloccare nelle l’approvvigionamento delle materie prime .

“Noi – ha sottolineato ancora il governatore – comunque non molliamo il presidio e domani, se verrà pagato il 100% dello scaduto al 31 ottobre, è chiaro che il blocco verrà rimosso e si ricomincerà a lavorare normalmente”. Emiliano ha chiarito che “queste sono tutte obbligazioni già scritte. Oggi l’azienda ha preso un impegno davanti al presidente della Regione, al sindaco e nei confronti del Governo, perché abbiamo lavorato come se fossimo un’unica istituzione. Questa è una cosa importantissima. Ieri abbiamo evitato il blocco della produzione grazie alla responsabilità di tutte le imprese dell’indotto che stanno pazientemente aspettando il pagamento di debiti che erano scaduti da mesi”. Se domani “si regolarizza tutto – ha concluso Emiliano – si ricomincia con maggiore serenità la trattativa che si sta svolgendo a Roma, e quindi almeno dal punto di vista dell’indotto la crisi è superata. Resta il fatto che l’azienda poi deve continuare a pagare anche quello che scadrà nei prossimi mesi, ci mancherebbe”.

“A questo punto abbiamo aperto un negoziato: deve svilupparsi e dovete darci un pò di tranquillità”, ha detto il premier Giuseppe Conte rispondendo a una domanda dei giornalisti sull’ex Ilva di Taranto. “Abbiamo bisogno di qualche settimana di tempo: ma ci stiamo lavorando. Lo assicuro soprattutto alla comunità tarantina”.

“Laddove sia confermato l’impegno della società a continuare nella produzione – ha ribadito – siamo pronti ad assicurare un coinvolgimento pubblico, motivato dall’importanza strategica del siderurgico per tutta l’economia italiana”.

Intanto c’è l’ipotesi di un rinvio di qualche settimana dell’udienza fissata per dopodomani sul ricorso cautelare presentato dai commissari dell’ex Ilva per fermare l’addio di ArcelorMittal. Da quanto si è saputo, se si troveranno le condizioni, e in particolare se il gruppo franco indiano si impegnerà a riprendere l’attività che aveva iniziato a sospendere, i legali delle parti in via congiunta potrebbero chiedere una nuova data per dar tempo, nella trattativa a tre in cui si inserisce anche il Governo, di arrivare a un accordo anche a seguito dell’incontro di venerdì scorso.

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