Aperta conferenza conclusiva di “The State of the Union”

Si è aperta a Firenze la conferenza conclusiva di “The State of the Union”, ed all’evento di oggi a Palazzo Vecchio, introdotto dal sindaco Dario Nardella e dal presidente dell’Istituto Universitario Europeo Joseph Weiler, interverranno fra gli altri il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il vicepresidente della Commissione Europea Frans Timmermans, il premier portoghese Pedro Passos Coelho, e l’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza Federica Mogherini. The State of the Union è giunto alla quinta edizione, e l’evento organizzato dall’Istituto Universitario Europeo con il Comune di Firenze è diventato un appuntamento fisso di riflessione e confronto a livello internazionale. Quest’anno l’incontro si svolge mentre il Mediterraneo sta vivendo una nuova inarrestabile ondata di immigrazione, e questo è il tema urgente e ineludibile utile per la discussione. Inventato da Matteo Renzi, The State of the Union, è diventato il punto della situazione sull’Unione europea, e soprattutto un luogo dove si discute al più alto livello degli avanzamenti e delle prospettive relative del processo di integrazione. Secondo il sindaco Dario Nardella l’evento attira sempre di più l’attenzione di tutti gli europei e dunque non è un solo esercizio intellettuale riservato agli addetti ai lavori. Quest’anno The State of The Union durerà quattro giorni, dal 6 al 9 maggio. Si è partiti dalle sedi dell’Istituto, villa Salviati e Badia Fiesolana, per approdare oggi a Palazzo Vecchio dove interverrà il premier Renzi. L’ultimo giorno, domani, il 9 maggio, sarà celebrato “l’Europa Day”, dedicato alle celebrazioni del 65° anniversario della Dichiarazione Schuman. Nel programma sono stati previsti quattro temi principali, come ha spiegato Weiler, a partire dal lancio ufficiale del nuovo Centro Alcide De Gasperi per la ricerca sulla storia dell’integrazione europea. Romano Prodi e Giorgio Napolitano hanno fornito un’analisi della figura dello statista italiano, mentre Giuliano Amato, Elisabeth Guigou e Vaira Vike-Freiberga, presenteranno una nuova narrazione della Dichiarazione Schuman che è alla base dell’integrazione europea. Il terzo tema è stato quello della “Sorveglianza”, cioè l’uso delle tecnologie della sorveglianza e della sicurezza. Weiler ha citato casi diversissimi come quello di Snowden, e l’attentato di Charlie Hebdo, per sottolineare l’importanza per l’Europa di riflettere su minacce concrete e potenziali. Il quarto tema riguarda le risposte dell’Europa alle sfide che vengono da tutto il mondo, affrontando anche il problema della necessità di accrescere il peso del continente di fronte alle crisi internazionali. L’immigrazione è stato un imprevisto fuori-sacco. Weiler ha dato la sua posizione a titolo personale in tre enunciati: la realtà demografica europea richiede l’immigrazione e il suo sistema di welfare e il modo di vita continuerà ad attirarla; si tratta di un fenomeno europeo, la responsabilità è europea, una tragedia che coinvolge tutta l’Europa e dunque l’Italia e gli altri paesi mediterranei non possono essere lasciati soli; gli immigrati sono i benvenuti ma devono anche loro considerare l’Europa come la loro casa. Lo Stato dell’Unione non è come potrebbe essere e come dovrebbe essere ed i valori della democrazia vengono messi alla prova in momenti di emergenza come quelli che l’Europa sta vivendo.

Roberto Cristiano

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