Antonella Orefice pubblica ‘Eleonora Pimentel Fonseca’, biografia della poetessa rivoluzionaria impiccata nel 1799

Antonella Orefice pubblica ‘Eleonora Pimentel Fonseca’, casa editrice Salerno,   dal 12 settembre in vendita.  Si tratta di una biografia esaustiva su Eleonora de Fonseca Pimentel. Ascoltiamo l’autrice:  ‘È stato un lavoro lungo, faticoso, a tratti estenuante, ma infinitamente bello. Ho cercato di restituire ad Eleonora la sua identità di persona, raccontandone il percorso esistenziale attraverso tutto il materiale documentario che ho raccolto in oltre 25 anni di studi, sfatando inesattezze e luoghi comuni, ma soprattutto cercando di scoprire il suo vero volto, quello che a lei soltanto è appartenuto.

Ringrazio pertanto la casa editrice Salerno che lo scorso anno mi ha proposto di scrivere questo volume, e tutti coloro che in misure diverse, durante il mio lungo cammino di studi, mi hanno incoraggiata, consigliata e compresa.

Un grazie in particolare lo devo a Maria Antonietta Macciocchi che quando ero ancora una ragazzina sprovveduta guidò i miei primi passi per una strada tutta in salita e da lassù oggi sono certa che mi sorride con gli altri.

Ce l’ho fatta amici miei, amati prof. Ho il fiatone e i battiti del cuore a mille, ma ce l’ho fatta. Ho gli abiti laceri e un po’ di rughe sul volto, gli occhi consumati e la schiena dolente, ma non importa. Sono stanchissima ma felice perché so di essere stata un sincero e onesto tramite tra Eleonora e i posteri per trasmettere di lei qualcosa di vero.

Grazie mia cara e buona amica del passato, grazie per tutte le volte mi hai teso la mano e asciugato le lacrime. Grazie per i nostri dialoghi muti, la consolazione e quella inesauribile forza che tu soltanto e in tuo nome ancora invocherò per continuare ad andare avanti’.

Nel panorama della cultura napoletana, Antonella Orefice (Napoli, 18.09.1967) si inserisce nella saggistica storica di stampo crociano filo-risorgimentale. Scrittrice e dottore in Filosofia all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, dal 1995 si occupa di studi di ricerca storica relativi al XVIII sec. napoletano e, particolarmente, alla Repubblica del 1799, pubblicando diverse monografie su fatti e protagonisti dell’epoca.
La peculiarità delle sue opere risiede nella riproduzione anastatica di documenti di archivio, per lo più inediti, che offrono al lettore ed allo studioso una ricchezza di informazioni tratte direttamente dalle fonti. Per il notevole contributo nella documentazione riprodotta, le opere “La Penna e la Spada” (2009) ed “Il Pantheon dei Martiri del 1799” (2012) hanno ricevuto il premio per la ricerca storica con la pubblicazione del lavoro da parte dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.
Altri lavori storiografici sono stati pubblicati nelle collane di “Archivio Storico per le Province Napoletane” (Società Napoletana di Storia Patria), ” Archivio per la Storia delle Donne” (Fondazione  Valerio) e con il Patrocinio dell’Archivio Diocesano di Napoli, prestigiosi Enti culturali del Mezzogiorno d’Italia con cui l’autrice attivamente collabora.
Nel 2011, con il patrocinio del Comune di Napoli, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e la Società Napoletana di Storia Patria, la Orefice ha rifondato il “Nuovo Monitore Napoletano”, di cui è Direttore, con l’ideale intenzione di dare una continuità al “Monitore Napoletano 1799”, diretto da Eleonora de Fonseca Pimentel grande protagonista e martire della Repubblica Napoletana. Alla rivista mensile storico-culturale on-line collaborano docenti e storici da tutta Italia.
L’impegno civico di Antonella Orefice e la passione profusa nella sua opera di ricerca sono stati premiati anche dal Comune di Napoli. Il Sindaco Luigi de Magistris e l’Assessore alla Cultura Gaetano Daniele, infatti, il 22 gennaio del 2016 le hanno conferito la Medaglia simbolo della Città ed un Attestato di Benemerenza.
La biografia di Eleonora de Fonseca Pimentel scritta da Antonella Orefice restituisce l’onore alla poetessa che partecipò alla rivoluzione del 1799 e fu impiccata per volontà del re. Le sue ultime parole furono: “Forsan et haec olim meminisse iuvabit’ (Forse un giorno ci farà piacere ricordare anche queste cose). 

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