ANCI SICILIA: “NECESSARIA LA COMPARTECIPAZIONE DELLA REGIONE SICILIANA ALLE RETTE PER I DISABILI PSICHICI”

“Da anni registriamo una preoccupante ostinazione a non volere riconoscere che i diritti e le cure dei disabili psichici debbano rientrare in maniera organica pure nelle competenze dell’Assessorato regionale alla Salute. Anche quest’anno nel bilancio della Regione non sono previsti fondi specifici, salvo 4 milioni di euro prelevati dalle stesse risorse destinate ai comuni. Per l’ennesima volta, è notizia di queste ultime ore, un comune è stato costretto ad adire le vie legali per ottenere dall’Asp i trasferimenti dovuti per l’assistenza di pazienti con gravi disabilità psichiche”.

Questo il commento di Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia.

La vigente normativa in materia prevede che i disabili psichici, senza adeguato supporto familiare, vengano ricoverati in Comunità alloggio, regolarmente iscritte all’albo regionale, previa relazione del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP che certifica la necessità dell’assistenza continua nelle suddette comunità. La retta da corrispondere alle Comunità consta di una parte sociale, che è a carico del Comune di residenza del disabile, e una parte sanitaria che è a carico dell’ASP ai sensi del D.P.R.S. n. 158 del 4 giugno 1996, in cui si attesta che i comuni debbano provvedere ad anticipare l’importo totale della rette ed esercitare, successivamente, l’azione di rivalsa nei confronti dell’ASP, per il recupero della quota sanitaria della retta, che grava sul fondo sanitario regionale.

“Nonostante la normativa nazionale e regionale detti disposizioni precise ed inequivocabili per l’assunzione a carico dell’ASP della quota relativa all’integrazione sanitaria,- spiegano Amenta e Alvano-  troppo spesso l’azienda sanitaria non rimborsa le spettanze dovute. Per tali motivi abbiamo sottolineato più volte l’assoluta necessità di una compartecipazione della Regione alle rette per i disabili psichici e abbiamo più volte provato, convinti della necessità di seguire un percorso di collaborazione, a risolvere sul piano politico-istituzionale tale problema”.

“Ma in assenza di una specifica volontà da parte del Governo regionale, concludono il presidente e il segretario generale l’ANCI Sicilia – la nostra Associazione si riserva di valutare, nell’ambito dei propri organismi direttivi e a tutela dei bilanci dei comuni, le eventuali e necessarie azioni di carattere giudiziario su tutto il sistema dei comuni”.

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