Anatoly Fedoruk, e il racconto degli orrori di Bucha

Il sindaco di Bucha , Anatoly Fedoruk, 50 anni, in carica dal 1998, parla dei massacri e racconta l’orrore perpetrato contro i suoi concittadini, da una città che è ancora «senza linea, senza elettricità, senza gas» con una «temperatura sotto zero». Si parla di centinaia di persone trucidate, torturate, buttate in fosse comuni», spiega, chiarendo che il suo primo pensiero, ora, «è dare un nome a ogni morto».

Bucha è la vendetta dei russi alla resistenza ucraina con la mia gente uccisa per divertimento o per rabbia»

Fedoruk è stato intervistato dal Corriere della Sera. Il colloquio è partito dall’immagine atroce di una famiglia trucidata trovata sul letto di casa, con una bimba «che avrà sei anni», nuda con le mani legate, la bocca e il mento coperti da una garza e un buco di proiettile nel cuore. «I russi hanno sparato a tutto ciò che si muoveva: passanti, persone in bicicletta, alle auto con la scritta “bambini”», ha confermato Fedoruk, chiarendo che non potrà mai scordare quelle immagini che lui ha visto per primo.

«Hanno trasformato intere parti della città in un campo di concentramento. Le persone sono state chiuse negli scantinati per settimane, senza acqua e cibo. Chi usciva a cercarne veniva ucciso», ha riferito il sindaco spiegando di apprendere dalla cronista, Greta Privitera, che firma l’intervista, dell’accusa che gli viene rivolta sui social, fomentati dai media russi, di non aver segnalato immediatamente i massacri. Accusa utilizzata per sostenere la tesi russa della «messinscena». «È assurdo», ha commentato Fedoruk, ricordando che «la città è stata tagliata fuori dal mondo per settimane. Solo quando l’hanno liberata abbiamo potuto vedere la realtà e renderci conto della dimensione dell’orrore».

«Appena ho visto e capito – ha chiarito – ho raccontato». Il primo racconto degli orrori di Bucha, da parte del sindaco, risale ad alcuni giorni prima che le truppe russe lasciassero il campo: «I russi, col pretesto di cercare i nazisti, irrompono nelle case e le saccheggiano e poi uccidono i civili senza motivo. Tutti gli orrori di cui noi abbiamo sentito parlare come di crimini compiuti dai nazisti durante la seconda guerra mondiale – aveva aggiunto – ora li vediamo qui a Bucha, dove è in atto un piano del terrore contro la popolazione civile».

Fedoruk ha raccontato quindi di aver passato l’ultimo mese in casa, rischiando a sua volta la vita: «Un giorno i soldati sono entrati e mi hanno puntato una mitragliatrice alla testa. Hanno chiesto di me, ma non mi hanno riconosciuto, non avevo il passaporto. Poi sono stato ospitato dai cittadini».

Un drone delle forze ucraine ha ripreso il momento in cui un carro armato russo colpisce un ciclista a Bucha, la cittadina a pochi km da Kiev dove decine di corpi di civili sono stati trovati in strada dopo la ritirata delle forze Russia. Le immagini sono state rilanciate sui social da Bellingcat, che ha geolocalizzato l’accaduto in via Yablunska, dove sono stati filmati e fotografati più cadaveri.

Bellingcat precisa che nel punto esatto in cui, secondo le immagini, l’uomo è caduto, gli ucraini che sono entrati a Bucha dopo l’uscita dei russi hanno poi effettivamente trovato un cadavere accanto a una bicicletta. A dimostrare che il video è stato girato mentre le forze russe ancora si trovavano in città, contrariamente a quanto asserito dal ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, vi sono altre immagini riprese da un drone l’11 marzo in cui si vede che la casa accanto al punto in cui era stata uccisa la vittima, viene distrutta. Mentre era ancora in piedi nel video dell’uccisione.

Gli orrori della guerra in Ucraina, giunta al suo 44esimo giorno, scuotono sempre di più il mondo. Ma Bucha, Borodyanka, Irpin, Chernigiv e Mariupol sono solo la punta dell’iceberg dei massacri compiuti dai soldati russi, aveva avvertito il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Infatti sempre nuove segnalazioni giungono alla procuratrice generale, Irina Venediktova, che ha parlato di almeno 5.000 crimini di guerra commessi su cui si sta indagando. Omicidi di civili, violenze e torture, anche a donne e bambini, sono le testimonianze che arrivano dalle zone dove l’esercito di Putin si è ritirato. A Bucha è stata trovata una nuova fossa comune. Il sindaco alla Bbc ha confermato di aver assistito alle esecuzioni di alcuni suoi concittadini, e ha parlato di 320 civili uccisi durante l’occupazione. Sul web le immagini di un video, filmato da un drone militare ucraino in ricognizione, mostrano un blindato fare fuoco su un civile in bicicletta senza un motivo. Atrocità anche sulle soldatesse ucraine catturate ha denunciato la commissaria ai Diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova sul suo account Telegram. Sempre sui social la denuncia del consiglio comunale di Mariupol: i russi hanno portato forni crematori mobili in città per nascondere le stragi di civili.

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