Analisi e spunto per una nuova proposizione politica

 

L’avvicinarsi della data di svolgimento delle elezioni politiche, a distanza di 5 anni dalla precedente consultazione, avviene in un momento storico particolarmente delicato non solo per le scelte da compiersi in ambito nazionale ma anche in ambito internazionale, in un contesto completamente nuovo e privo dei riferimenti tradizionali.

Il sistema dei partiti, che si presumeva essere stato sotterrato con la fine della Prima Repubblica è in realtà sopravvissuto condizionando la precoce fine della Seconda Repubblica.

Tuttavia, il presente non consente di parlare ancora e di una Terza Repubblica, poiché le novità nello stantio panorama politico nazionale si sono affermate sotto forma di partito S.p.a. (essenzialmente Forza Italia, ma anche il primo Partito Democratico dell’ esperienza veltroniana), mentre il Movimento 5 Stelle, nato dalla geniale intuizione di conciliare mondo di internet e dei social con un attivismo politico diffuso ma essenzialmente ‘pc intensive’ mostra già crepe e rivela malumori sulla sua reale tenuta democratica.

Di fatto, il sistema politico che si affaccia al voto della prossima primavera non presenta elementi di vera novità e le idee esposte e proposte sono troppo tralaticie per essere considerate appetibili da un elettorato che, spasmodicamente, richiede del ‘Nuovo’  che non si colleghi a forme ‘bruciate’ di aggregazione politica.

E come, quindi, potrebbe immaginarsi questo ‘Nuovo?’

Certamente la recente esperienza politica ci ha abituati ad un confronto che deve necessariamente tenere conto della evoluzione dei mezzi di informazione.

La dimensione 2.0 o 3.0 o 4.0 è ineluttabile.

Tuttavia, come la recente storia del Movimento 5 Stelle ha dimostrato, l’ uso e abuso dei ‘social’, la costante attenzione al mondo volubile della comunicazione via internet, non consente di elaborare un messaggio credibile e, soprattutto, di selezionare attori  ‘capaci’ della fase gestionale.

La politica e le sue soluzione vengono più ‘affermate’ che ‘praticate’ e,  in definitiva,  degradano in un atteggiamento qualunquista e nichilista della politica e della sua funzione.

Tocca, invece, immaginare una definizione del ‘soggetto politico’ che separi le idee ed i programmi dagli uomini,  evitando anche il personalismo del ‘Guru’ presente nell’ esperienza del Movimento 5 Stelle,  il cui ‘orizzontalismo’ si è rapidamente trasformato in un orwelliano verticismo con sfumature pseudo – religiose per quanto attiene alla idolatrazione del ‘Capo’.

In defintiva, il contrario di quanto si auspicava.

Il nuovo soggetto politico deve, invece, proporsi come ‘Format’,  ovvero come aggregazione di elementi ideali e gestionali che hanno una loro separata identificazione rispetto agli uomini che vi appartengono.

In buona sostanza il ‘Format’ è figlio della riflessione politica mentre i ‘politici’ che vi appartengono rappresentano gli ‘esecutori’ di questo disegno politico che  propugna idee ed offre soluzioni.

Il ‘Format’ è uno schema di azione politica aperta agli ‘uomini di buona volontà’ che vogliano farsene carico e che operano nell’ ambito del programma disegnato in fase di predisposizione del medesimo soggetto.

La autonomia del ‘politico’ è però assoluta e non conosce ‘vincolo di mandato’ perché è il ‘Format’ stesso che si protegge e, al contempo,   definisce gli obblighi e gli obiettivi dell’ azione politica.

Farvene parte  significa prestare ossequio alle regole di azione e alle idee senza deroghe e con l’ assoluta libertà personale.

Le linee guida del ‘Format’ vengono di seguito disegnate per dettagliarne il punto di partenza ed arrivo dell’ azione politica.

Il ‘Format’ cambia nel tempo e si rifonda periodicamente mediante un avvicendamento della classe,  o dei soggetti,  che in esso operano alla evoluzione delle idee e dei sistemi di comunicazione.

L’avvicendamento avviene  ‘a blocchi’ ed il ‘Format’ conosce una fase di libera circolazione ed implementazione  con l’ avvicendarsi dei gruppi che intendono guidarlo.

La dimensione del ‘Format’ è essenzialmente virtuale ed opera in  ‘remoto’ con una alta tendenza alla presenza nel mondo dei ‘social’ ma senza esserne condizionato in un sistema falso-democratico.

Lo spunto che la comunicazione di massa determina è oggetto di analisi e la risposta del ‘Format’ sarà sempre tranquilla e conforme alla fase della elaborazione progressiva e lineare delle idee.

Gionni Scotti di Perta

 

 

 

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