Amnistia e indulto, Grillo attacca Napolitano: Ccà niusciuno è fesso

Continua lo scontro tra il M5S e il presidente della Repubblica dopo il messaggio del capo dello Stato inviato alle Camere con la richiesta di affrontare il problema delle carcerieri e valutare la possibilità di varare un provvedimento di amnistia o indulto. I grillini hanno il timore che eventuali provvedimenti straordinari sponsorizzati da Giorgio Napolitano possano favorire Silvio Berlusconi e i colletti bianchi e non migliorare il sistema carcerario italiano. All’inquilino del Colle rinfacciano di essersi preoccupato solo ora del problema delle carceri tanto che, come si legge in un post dal titolo ‘Ccà nisciuno è fesso’ pubblicato sul blog di Beppe Grillo, giudicano le “lacrime napulitane” versate per i detenuti “sospette”. E le parole all’indirizzo del presidente della Repubblica non sono molto tenere. Anzi. Il M5S, si legge nel post, ha “il sospetto che questo appello (proposta di  di indulto e amnistia per liberare le carceri avanzato da Napolitano, ndr) avvenga per salvare Berlusconi e una miriade di colletti bianchi è lecito”. “Le lacrime napulitane versate per coloro che sono detenuti sono sospette da parte di chi – attaccano i grillini –  è parte fondante di questa classe politica dal 1953 ed è ora nel suo ottavo anno di presidenza”. Per il MoVimento le carceri italiane  sono piene perché molte sono inutilizzate, perché ci sono leggi inutili e dannose come la Fini-Giovanardi e perché i cittadini extracomunitari e comunitari detenuti non vengono mandati nel loro Paese a scontare la pena. E parte, così il j’accuse al presidente della Repubblica. “Cosa ha fatto su questi punti, signor Presidente? Con quale urgenza si è mosso in questi anni? Si è svegliato ora con una soluzione che non risolve nulla perché la maggior parte di chi verrà scarcerato in pochi mesi tornerà in galera, ruberà ancora, minaccerà ancora, si macchierà degli stessi reati. E il richiamo per i delinquenti degli altri Paesi diventerà una sirena irresistibile: In Italia si può fare ciò che si vuole: passaparola”. “Il M5S ha presentato a luglio una proposta per la riforma delle carceri. Nessuna risposta. C’erano le vacanze in Alto Adige, signor Presidente? Il blog ha denunciato con filmati, inchieste, interviste le morti in carceri in questi anni. Lei dov’era, signor Presidente? Il blog ha prodotto un libro sugli orrori delle carceri italiane, “La pena di morte italiana”, violenze e crimini senza colpevoli nel buio delle carceri, lei lo ha letto, signor Presidente? Sa per caso chi è Niki Gatti, il ragazzo morto in carcere, signor Presidente? Il M5S ha chiesto più volte l’introduzione del reato di tortura non previsto nel codice penale, unico caso tra le nazioni occidentali, ne era a conoscenza, signor Presidente?”. “Lei sa meglio di chiunque che l’amnistia e l’indulto non risolvono il problema delle carceri e aggraveranno i conflitti sociali come è successo con l’indulto del 2006 del mancato carcerato Mastella. Perché lo fa allora, signor Presidente? Lei dovrebbe essere super partes e non lo è quando attacca il M5S, che rappresenta otto milioni e mezzo di italiani, che ha restituito i finanziamenti elettorali, che si è tagliato gli stipendi, che sta ogni giorno nel Paese e tra la gente al contrario del Palazzo che lei rappresenta, signor Presidente. Si è vero, abbiamo un chiodo fisso, quello dell’onestà, e non lo baratteremo con nessuno. Su questo lei ha ragione, signor Presidente. Noi non molleremo, si metta l’animo in pace. Ccà nisciuno è fesso”.

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