Obesità infantile: in Occidente solo 1% dei bambini mangia sano

Solo l’1% dei bambini dei paesi sviluppati mangia correttamente. L’allarme è stato lanciato dal Barilla Center for Food & nutrition (Bcfn). Un rapporto del Bcfn dimostra come solo un bambino su dieci nei Paesi sviluppati adotta abitudini alimentari in linea con la composizione settimanale ottimale della dieta, consumando porzioni e varietà di alimenti in accordo con quanto raccomandato dal modello della Piramide Nutrizionale

Dallo studio emerge che il cibo abitualmente consumato nelle famiglie occidentali contiene una quantità di proteine pari a 3-4 volte il livello ritenuto adeguato a soddisfare i fabbisogni in età pre-scolare e scolare. Questi dati sono confermati dall’Oms. L’organizzazione mondiale della Sanità registra un incremento dell’obesità tra i bambini e gli adolescenti dovuta dall’introito calorico giornaliero che, nella maggioranza dei bambini in età scolare presi in esame, non soltanto è superiore alle loro esigenze, ma anche orientato al consumo di grassi e zuccheri, a scapito di frutta e verdura.

Adottare abitudini alimentari sane e corrette fin dalla giovane età, alternando quotidianamente tutti i principali alimenti, riveste un’importanza fondamentale nella crescita in salute di un bambino. La composizione ottimale della dieta settimanale di un bambino dovrebbe prevedere un consumo quotidiano di cereali , frutta e verdura, latte e latticini; carne 2-3 volte alla settimana; pesce almeno 3 volte; legumi almeno 2 volte; formaggi 2 volte e uova 1-2 volte a settimana.

Inoltre, l’apporto calorico quotidiano dovrebbe essere suddiviso su 5 pasti: la colazione dovrebbe contribuire per il 20%, la merenda a metà mattina per il 5%, il pranzo per il 35%, la merenda pomeridiana per il 10% e la cena per il 30%. In Italia il dato dell’obesità infantile è preoccupante. Secondo il Ministero della Salute il 36% circa dei bambini italiani è troppo grasso. Nel Bel Paese un bambino su tre, di età compresa fra i sei e gli undici anni, ha un peso superiore alla norma. Questo comporta una tendenza all’obesità che persiste, poi, in età adulta con le ovvie e inevitabili conseguenze sulla salute. Il primato di questa speciale classifica spetta alla regione Campania. Nella patria della pizza, mozzarella e sfogliatella circa il 30% dei bambini in età pediatrica è in sovrappeso e il 21% è obeso. Questa piaga sociale non è legata solo alla cattiva alimentazione. I bambini ingrassano anche perché “fanno poco movimento”. Solo uno su dieci, infatti, svolge un’attività fisica adeguata. I suoi coetani allo sport preferiscono guardare la televisione o intrattenersi con i videogiochi. E’ ormai da tempo che i medici invitano i genitori ad una maggiore attenzione per l’alimentazione dei bambini. Sono proprio i genitori che dovrebbero prestare molta attenzione all’alimentazione dei piccoli ed  invogliarli a fare più movimento.

 

G.S.

 

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