La deputata M5S Roberta Lombardi (S) nell'aula di Montecitorio, Roma, 24 ottobre 2016. ANSA/ETTORE FERRARI

Alla Camera il ddl per dimezzare gli stipendi dei parlamentari

Nell’Aula della Camera la discussione generale sul ddl sul trattamento economico dei membri del Parlamento. In un emiciclo semivuoto, circa una quarantina i deputati presenti con quasi deserti i banchi del centrodestra, va in scena un nuovo duello sul contenimento dei costi della politica. Il Movimento cinque stelle scende in campo con i suoi big, Luigi Di Maio, Roberto Fico e Alessandro Di Battista, Carlo Sibilia, per lanciare affondi a Matteo Renzi. ‘Mi infastidisce particolarmente, caro Pd, il fatto che voi non avete il coraggio di dire che questi soldi ve li volete tenere nelle vostre tasche’, denuncia il presidente della Vigilanza Rai. ‘Stiamo chiedendo al Parlamento di votare una legge che dà tremila euro netti ai deputati, facendo risparmiare circa 80milioni di euro agli italiani. Presidente Renzi venga in Aula, l’aspettiamo!’, tuona il vicepresidente della Camera. Il M5S interviene su questo provvedimento, su cui la maggioranza chiede il rinvio in commissione: ‘Con l’approvazione della nostra proposta di legge si farebbero risparmiare circa 87 milioni di euro ai cittadini. E questa cifra, comprensiva del dimezzamento delle indennità e della riduzione delle spese, che avranno l’obbligo della rendicontazione, supera di 30 milioni di euro il risparmio stimato della riforma Boschi. Pensate che, con l’ok ad una semplice legge ordinaria e senza stravolgere la Costituzione in senso autoritario, si porterebbe a casa un risultato eccezionale per il Paese. Il parlamentari hanno una grande occasione: facciano come noi e dimostrino che hanno a cuore gli interessi degli italiani e non solo i loro, tagliandosi gli stipendi’, affermano in una nota i deputati M5S della commissione Affari Costituzionali. E’ certo che, se dovessero bocciare la nostra proposta   e rimandare il testo in commissione, o fare altri giochi di palazzo, verrebbe confermato il loro grande inganno nei confronti del Paese e, cioè, che la riforma costituzionale è stata dettata al Governo dai gruppi d’investimento esteri che vogliono solo spolpare l’Italia, a danno dei diritti dei cittadini. Renzi,  pungola Di Maio su Facebook,  ci dica chiaramente se il Pd voterà oppure no la nostra proposta per dimezzare gli stipendi dei parlamentari. Se vogliono fare proposte ben venga, se invece vogliono rimandare la proposta in commissione significa affossare tutto e tenersi il malloppo. Non dica inesattezze, noi guadagniamo 3mila euro al mese e rendicontiamo tutti i rimborsi, lui prende più di 5mila euro e non sappiamo quello che si fa rimborsare. Lo sfidiamo a dare massima trasparenza su quanto spende, a partire l’aereo da 170 milioni di euro.  Beppe Grillo è a Roma in vista, dell’appuntamento previsto per oggi alla Camera dove andrà in Aula la proposta 5 Stelle di dimezzamento delle indennità parlamentari. Il leader M5S è arrivato al volante della sua auto, non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione.

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