Alitalia, preaccordo azienda-sindacati

Alitalia e sindacati, dopo una riunione fiume al ministero per lo Sviluppo economico, durata quasi 18 ore, intorno alle due di questa mattina hanno raggiunto un’intesa sul piano industriale dell’Alitalia, grazie alla mediazione del Governo. E’ stato firmato un verbale di preaccordo che ora dovrà essere confermato da un referendum tra i lavoratori per la ratifica dell’intesa che prevede una riduzione degli esuberi a tempo indeterminato da 1.338 a 980 e un taglio degli stipendi, inizialmente previsto tra il 20 e il 30%, all’8%. Il referendum tra i lavoratori della compagnia sarà convocato nei prossimi giorni.

Per il personale navigante sono previsti scatti di azianità triennali, con il primo a partire dal 2020, un tetto del 25% agli aumenti salariali nel caso di promozioni, applicazione dei livelli retributivi ‘city liner’ per i nuovi assunti indipendentemente dall’aeromobile di impiego, la riduzione di un assistente di volo nei collegamenti a lungo raggio, la riduzione dei riposi annuali da 120 a 108, con un minimo di 7 nel mese, esodi incentivati dei piloti e assistenti di volo, superamento dell’Ivr, Ivia e Ivi per i sistemi retributivi, superamento e riproporzionamento delle fasce di indennità di volo oraria per il personale part time. Al termine del contratto di solidarietà saranno valutate le possibilità della trasformazione del part time in coerenza delle esigenze aziendali e la prosecuzione del contratto di solidarietà fino alla scadenza prevista per legge, ovvero fino al 24 settembre 2018.

Nelle prossime ore si attende un Cda della compagnia per il via libera al piano di finanziamenti per un totale di circa 2 miliardi di euro, di cui 900 milioni di nuove risorse.

‘Siamo soddisfatti del lavoro ottenuto: gli esuberi sono calati molto, anche perche’ sono stati ottenuti anche maggiori investimenti nel piano industriale, con più aeromobili e la manutenzione rimasta dentro l’azienda, e crediamo di aver ridotto al minimo I tagli salariali’, cosi il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, al raggiungimento del verbale tra Alitalia e sindacati. “Crediamo di aver fatto il massimo sforzo possibile per avvicinare le parti”, ha aggiunto.

‘Il preaccordo firmato nella notte su Alitalia è positivo’, dice il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, a 24Mattino su Radio 24, avvertendo però che se l’operazione dovesse fallire tutti i costi finirebbero sullo Stato, e si tratta di più di un miliardo. Se l’accordo sarà approvato dai sindacati, condizione per le banche di mettere le risorse, lo Stato italiano attraverso Invitalia potrà dare una garanzia se le cose dovessero andare male nel 2018.

‘Abbiamo fatto uno sforzo importante e dobbiamo dare atto a tutte le parti di aver messo in campo una disponibilita’ che da’ il senso di attaccamento’, è il parere del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine della trattativa Alitalia-sindacati conclusa con un verbale di confronto: ‘Per il lavoro mettiamo a disposizione tutte le strumentazioni, e’ stato uno strumento di accompagnamento’.

Abbiamo definito un verbale del confronto che si e’ svolto in questo periodo, che sottoporremo a referendum vincolante la prossima settimana’, afferma la leader della Cgil, Susanna Camusso, al termine della trattativa Alitalia, spiegando che le ragioni del lungo confronto sono la situazione molto critica dell’azienda e le ragioni che ci hanno spinto a continuare, il fatto che bisogna provare a salvarla.

E’ stato un lungo lavoro e credo che abbiamo portato a casa risultati assolutamente importanti’, considerazione espressa  dalla segretaria generale della Cisl, Anna Maria Furlan, al termine della trattativa tra Alitalia e sindacati. ‘Abbiamo preso atto che questo era il limite massimo fino a cui si poteva trattare e ci sembra soddisfacente anche per il punto di partenza. Non parliamo piu’ di licenziamenti ma di cig, di utilizzo di ammortizzatori sociali’.

In questi mesi ci siamo adoperati per evitare il rischio do default. Abbiamo fatto il massimo possibile nel confronto. Ora la parola spetta ai lavoratori’,  per il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.

‘Siamo riusciti a stabilire qual e’ il punto di caduta di questa trattativa. Ci siamo riusciti dopo un faticosissimo lavoro e ora ci sara’ il referendum. Era il punto oltre il quale non si poteva andare. Ora c’e’ un po piu di fiducia’, cosi il segretario generale dell’Ugl, Francesco Capone.

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