Alitalia-Etihad: oggi la firma

E’ pronta al decollo l’Alitalia targata Etihad e viene annunciata per oggi la firma dell’accordo.  Gli ultimi nodi sono stati sciolti, il testo del contratto è pronto ed oggi gli a.d. delle due compagnie, Gabriele Del Torchio e James Hogan, suggelleranno con la loro firma il pre-accordo, ultima tappa prima del closing dell’operazione atteso entro l’anno e  dopo il via libera dell’Ue. Lupi si è detto tranquillo sull’ok dell’Ue, spiegando che ad inizio settembre verrà presentato il dossier all’Europa sull’operazione: nessuna preoccupazione nemmeno sull’ipotesi di aiuto di Stato per Poste, visto che la società pubblica ha dimostrato che si tratta di un investimento di mercato. Ma la festa rischia di essere rovinata dalla protesta dei lavoratori all’aeroporto di Fiumicino, che dopo lo sciopero bianco dei giorni scorsi potrebbero da oggi astenersi in massa dal lavoro, paralizzando lo scalo capitolino. Alitalia ha infatti comunicato al Garante degli scioperi che nel fine settimana ci sarebbe l’altissimo rischio che gran parte del personale tecnico della compagnia in servizio a Fiumicino possa astenersi in massa dal lavoro, presentando certificati medici. La compagnia chiede l’intervento dell’Authority, che annuncia sanzioni per la violazione delle regole.  Se così fosse, sarebbe un vero e proprio attentato ai diritti dei cittadini-utenti, avverte il Garante Roberto Alesse, che è pronto a segnalare ogni abuso alla Procura. E il ministro dei trasporti Maurizio Lupi, che ha chiesto alla titolare della Salute di provvedere a tutti i controlli, tuona: “L’azione potrebbe portare alla paralisi dello scalo di Fiumicino. Se tutto ciò fosse vero non sarebbe accettabile né tollerabile”. Preoccupati anche i sindacati: per il leader della Cisl Raffaele Bonanni quanto sta accadendo a Fiumicino è pericoloso, e c’è qualcuno che soffia sul fuoco, o che comunque gioca la carta dell’irresponsabilità. Decisamente importante è invece la firma da parte di Uil, Anpac, Anpav e Avia, che dopo quelle di Cgil e Cisl, rappresenta un punto importante di unanime condivisione e consapevolezza sulla strada intrapresa per dare un futuro stabile e di sviluppo ad Alitalia. La giornata di ieri è servita a definire gli ultimi dettagli del testo del contratto, con legali e advisor al lavoro nella sede di Alitalia a Fiumicino,  e nell’hotel a due passi dalle vie della Dolce Vita dove alloggia Hogan. Tra gli aspetti definiti nelle ultime ore, ci sarebbero anche l’allentamento dei vincoli di lock up da 5 a 3 anni e l’ok di Poste ad anticipare 25 milioni, ovvero un terzo del proprio investimento,  per il prestito ponte da 150 milioni che servirà a garantire l’operatività di Alitalia fino al closing dell’operazione.  Gli altri 125 milioni li garantirebbero Intesa, Unicredit e Atlantia). Il testo dell’accordo è stato esaminato dal consiglio di amministrazione straordinario, che,   in una riunione durata circa due ore e mezzo.  ha deciso di sottoporre l’operazione all’assemblea degli azionisti,  chiamata anche a varare l’aumento di capitale da 300 milioni. A sorpresa potrebbe poi insediarsi alla presidenza della compagnia Luca Cordero di Montezemolo, appena uscito dal cda della Fiat, già presidente della Ferrari e vicepresidente di Unicredit che, grazie ai rapporti con l’emiro di Abu Dhabi, ha facilitato l’unione. Roberto Colaninno, presidente di Alitalia Cai sin dalla nascita ed azionista tramite Immsi con il 10,19% avrebbe invece deciso di fare un passo indietro.

Cocis

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