Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, durante la conferenza stampa al termine della riunione del Comitato Nazionale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica al Viminale, Roma, 15 agosto 2015. ANSA/CLAUDIO PERI

Alfano: ‘Botta secca a Imu e sostegno fiscale alle famiglie’

Siamo di fronte alla crisi economica più lunga dal dopo guerra e servono leggi speciali anti-crisi per almeno 5 anni. A settembre, con la ripresa dell’attività e in vista della legge di stabilità, presenterò a Renzi una proposta dettagliata su fisco, burocrazia e incentivi alle famiglie’, annuncia  il ministro dell’Interno e leader di Ap, Angelino Alfano.  ‘Per alcuni anni ci deve essere per cittadini e imprenditori libertà assoluta di realizzare ciò che le leggi consentono loro senza dover chiedere autorizzazioni, licenze o permessi’, sintetizza così la proposta di choc burocratico che Ap presenterà al premier per avviare una profonda deregolamentazione, piano che non ha bisogno di coperture ma si prefigge di mettere in moto risorse. ‘Servono leggi speciali per uno choc fiscale, con una botta secca alla tassazione prima casa e un fortissimo sostegno fiscale alle famiglie, con detrazioni e deduzioni per i nuovi nati e aiuti alle spese, dai pannolini ai libri. Per le famiglie abbiamo un piano da 7,5 miliardi, con solide coperture. Vorremmo che l’Italia diventasse paese delle culle’. Abbiamo lavorato per un pacchetto ampio di leggi speciali anti-crisi e per le coperture proponiamo un robusto taglio alla spesa pubblica da destinare a famiglie e imprese. E’ faticoso, ma non c’è altra strada e il taglio della spesa pubblica è una leva fondamentale, insieme all’utilizzo fino in fondo dei margini di flessibilità contenuti del patto di stabilità senza sforare i parametri. Non c’è una vittima predestinata perchè serve uno sforzo di selezione della spesa, senza individuare un nemico ideologico Il ministro, poi, interviene nella querelle con la Cei sull’immigrazione. ‘Monsignor Galantino è un pastore delle anime, noi facciamo un altro mestiere, governiamo un paese in cui garantire rispetto dei diritti fondamentali in una fase di immigrazione biblica e sicurezza al tempo del terrorismo. Alla Chiesa italiana assicuriamo rispetto e chiediamo rispetto’. A guidare la politica, nel senso del governo della cosa pubblica, non sono i grandi progetti per costruire un futuro migliore ma le decisioni del giorno per giorno, spesso condizionate da interessi più particolari che generali, e invece questo il senso dell’accusa che il segretario generale della Cei,  monsignor Nunzio Galantino,  lancia dal palco del Meeting di Rimini, a pochi giorni dall’eco delle sue denunce politiche contenute nell’intervento preparato per l’evento a Trento della fondazione De Gasperi. ‘Le scelte, individuali e pubbliche, sono guidate per lo più dal perseguimento di interessi e fini immediati e poco meditati, dettati spesso dalla ricerca dell’utile e meno da un progetto consapevole e a lunga scadenza, sottolinea Galantino. Solo apparentemente questo modo di agire è privo di presupposti teoretici e di reali obiettivi. In realtà, presupposti e obiettivi esistono, ma non sono esplicitati; rimangono sotto traccia, quasi non dovessero essere sottoposti a un vaglio attento. A ogni azione o orientamento corrisponde sempre un certo valore che si intende perseguire; sempre vi è alla base dell’agire una certa idea di persona, un ideale di essere umano e di società da raggiungere e verso il quale ci si incammina. Analizzando i cambiamenti antropologici che hanno riguardato il singolo individuo e la famiglia negli ultimi decenni, Galantino aggiunge: ‘Il relativismo vuole promuovere a tal punto la libertà individuale, da non tollerare chi la intenda in altro modo, limitando la libertà altrui al fine di difenderla, autentica contraddizione non razionale’.

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