Alfano blinda Berlusconi. “Il Pdl è contrario alle larghe intese”

Il Pdl dice no a larghe intese. Blinda l’alleanza con la Lega e il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Il segretario del Pdl, Angelino Alfano dal palco del Pala Audi di Cortina d’Ampezzo, concludendo la tre giorni organizzata dal Pdl del Veneto assicura che è il premier non si dimetterà e governerà fino al 2013. Il segretario ha ricordato che “tutti chiedono le larghe intese per mandare a casa Berlusconi. Non dicono ribaltone, ma larghe intese. Ma perché siano larghe intese – ha spiegato Alfano – ci dobbiamo essere anche noi. Il Pdl dice no a larghe intese, non è solo una perifrasi per mandare a casa il premier ma vuol dire anche più spesa pubblica, meno assunzione di responsabilità ed è questo il trucchetto finale delle larghe intese”. Alfano nel suo intervento da Cortina rilancia l’alleanza con Umberto Bossi e lo tranquillizza ricordandogli che è “l’unica alleanza che può dare stabilità al Paese”. E sottolinea che il governo dura in carica cinque anni e il premier “non si dimetterà e punta a governare fino al2013”. “La Costituzione prevede solo due modi e non cinque o dieci per la fine della legislatura: o le dimissioni del premier o la sfiducia del Parlamento. Per quest’ultima è andata male e il premier non ha nessuna voglia di dimettersi”. Insomma se qualcuno vuole fare cadere Berlusconi dovrà poi assumersi le responsabilità nei confronti degli elettori. Il segretario del Pdl parlando di quanto accaduto in queste settimane sottolinea che la “grave aggressione al governo e a Silvio Berlusconi”. Secondo Alfano, “non vogliono solo mandare a casa Berlusconi vogliono cancellare la nostra storia, la nostra presenza politica e nel cuore degli italiani, per dire che non ci siamo più, e far tornare nelle loro mani, poco solide, il governo del Paese”.

Dal palco di Cortina il segretario del Pdl ricorda che “quando ci sono stati loro al governo del paese hanno dato solo instabilità senza fare riforme basti ricordare il governo Prodi, durato un anno poi quello D’Alema, il secondo D’Alema e quello di Amato”. Mentre “noi vogliamo difendere la democrazia trasparente. Berlusconi ha difeso la democrazia trasparente per cui un elettore sa per chi va a votare. E chi prende la maggioranza governa, chi perde va all’opposizione. Se non ci fosse stato Berlusconi sarebbero andati al governo i figli dei vecchi giochi di Palazzo”.

Alfano guarda comunque già anche oltre il 2013 e ha spronato parlamentari e rappresentanti di partito ad iniziare fin da subito a “rimboccarsi le maniche senza, litigare” e a lavorare per una nuova vittoria nel 2013, della quale si è detto convinto. E chi nella vittoria non ci crede, ha esortato il segretario, “si metta a bordo campo”. Alfano si è ben guardato dall’indicare il nome del candidato premier per il 2013, ma l’intensità degli applausi ricevuti oggi a Cortina fanno pensare proprio a lui.

 

 

 

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