Alfano. “No alla grande coalizione nel 2013”. Monti non si ricandidi

Angelino Alfano chiude le parte alla grande coalizione nella prossima tornata elettorale. Il segretario del Popolo delle Libertà a la ‘Telefonata di Belpietro’ ribadisce che Pdl e Pd si presenteranno, alle elezioni politiche del 2013, con propri schieramenti e si dovranno affrontare su programmi ed idee per rilanciare il Paese. E Alfano si dice convinto che l’attuale premier non scenderà in campo per guidare una “coalizione politica”. E si dice pronto a bloccare i congressi del partito se dovessero emergere palesi irregolarità.

No alla grande coalizione.  Angelino Alfano chiude le porte all’ipotesi di una grande coalizione nel 2013. “Non credo, mica andremo insieme alle elezioni, con il Pd abbiamo differenze di fondo che non sono colmate”, ribadisce nel corso de la ‘Telefonata di Belpietro’, su Canale 5. Per Alfano “questo governo è nato da una circostanza eccezionale, ma arriverà il giorno in cui la democrazia tornerà alle fisiologiche differenze tra gli schieramenti”. Dunque, è il pensiero del segretario del Pdl, dopo  l’emergenza del governo Monti “si tornerà alla normalità degli schieramenti”.

Monti resterà fuori dalla politica. “Non credo che Mario Monti, da patrimonio comune, voglia diventare patrimonio di una parte”. Per Angelino Alfano l’attuale presidente del consiglio non dovrebbe succedere a stesso alla guida, questa volta, di un governo non più tecnico ma politico. “Non credo – ha tagliato corto Alfano – che Monti voglia fare una scelta del genere”. Apre invece ad eventuali candidature di esponenti dell’esecutivo tecnico. “Crediamo – ha precisato il segretario del Pdl – che i ministri possano fare la scelta che ritengono più opportuna, ovviamente misurandosi con il consenso dei cittadini, ma in tempo di crisi debbono essenzialmente servire il Paese e non pensare alla propria carriera: evitino distrazioni”.

Congressi Pdl. “Non c’è alcuna possibilità che qualcuno che è stato iscritto da altri possa contribuire all’esito dei congressi”. Angelino Alfano ribadisce a Maurizio Belpietro che le tessere fasulle del Pdl non ostacoleranno i congressi in corso in Italia. “Il Pdl, con un milione e 200 mila iscritti, è il partito con più iscritti in Europa. Se qualcuno a sua insaputa è stato iscritto vuol dire che qualcuno anche al nostro interno ha fatto il furbo, ma nessuno può essere delegato a votare per qualcun altro, quindi nessuno ne potrà trarre beneficio. Vigileremo – ha aggiunto Alfano – e se c’è qualcosa che non va non faremo svolgere i congressi. Se poi ci sono camorristi e mafiosi in giro speriamo che qualcuno li arresti”, ma quello ha spiegato il segretario del Popolo delle libertà, è un problema della democrazia. “Siamo stati accusati di essere un partito di plastica ora siamo in marcia verso una democrazia effettiva con nomine che non sono calate dall’alto. Ci sono rischi magari di brogli per mascherare la propria debolezza. Caso per caso bisogna stanare i furbetti e togliere la maschera ai perdenti che non sanno perdere”. Insomma se saranno accertate irregolarità i responsabili saranno cacciati.

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