Alfano

Alfano, “Le pensioni non si toccano”. “Ora un patto generazionale per il futuro dei giovani”

“Sulle pensioni, voglio dire una parola chiara: coloro i quali hanno già una pensione, non la vedranno toccata”. Dal meeting di Rimini, il segretario del Pdl Angelino Alfano, rassicura pensionati e Bossi. Le pensioni non saranno toccate. “Noi siamo a difesa dei pensionati che hanno già una pensione”. L’ex guardasigilli è invece preoccupato per i giovani, per il loro futuro. E dal palco di CL lancia un patto generazionale. “Non vogliamo creare un conflitto generazionale fra padri e figli ma vogliamo pensare al futuro dei giovani italiani, che hanno già difficoltà a trovare un lavoro e che si trovano ad essere precari”. “Vogliamo lavorare per assicurare loro una pensione e siamo convinti – spiega la sua idea Alfano – che su questo i padri siano accanto ai figli e non contro: occorre costruire un grande patto per il futuro dei nostri giovani”. E’ la manovra economica al centro del ragionamento del segretario del Pdl. Alfano non chiude pregiudizievolmente  le porte a nuove proposte neanche a quelle targate Pd “se migliorative” fermo restando la dimensione quantitativa della manovra che “deve restare inalterata”. Insomma si possono cambiare alcuni punti ma non i saldi totali perché sono questi, almeno per ora, che rendono credibile l’Italia in Europa. “Noi – puntualizza Alfano- vogliamo fare una manovra che dia il senso della giustizia; vogliamo cioè che il Parlamento migliori, se possibile, la manovra che il governo ha già approvato”. Assicura che, “il premier Berlusconi è già al lavoro con alcune idee importanti per migliorare la manovra”.  “Abbiamo un luogo istituzionale del dibattito e questo è il Parlamento”, spiega Alfano. E ribadisce la linea che sarà seguita in Aula. “Noi non abbiamo pregiudiziali nei confronti di nessuno, né della sinistra né del terzo polo ma abbiamo le idee chiare su un punto: il confronto non deve essere ideologico, ma deve guardare al bene dei cittadini italiani. Se si lavora pensando al bene comune e non alle guerre fra le coalizioni sono convinto che si farà un lavoro migliore”. Motivo questo che lo porta a criticare lo sciopero generale della Cigl in programma il prossimo 6 settembre che boccia come “ideologico e contro il governo”. “Non è uno sciopero per l’Italia ma è uno sciopero ideologico contro Berlusconi e contro il nostro governo”, è l’accusa di Alfano rivolgendosi alla Camusso. “Chiunque abbia a cuore gli interessi dell’Italia -sottolinea il segreteraio Pdl- sa bene che senza questa manovra l’Italia starebbe peggio, perché vedrebbe deprezzati i titoli e avrebbe il risparmio e le banche a rischio. Questa manovra serve ad assicurare i risparmi degli italiani e a dare un aiuto al Paese, mentre il mondo è in crisi”. Per l’ex ministro della Giustizia “chi sciopera pregiudizialmente lo fa invece non per gli italiani, non per tutelare i lavoratori, ma per andare contro questo governo. Ritengo davvero apprezzabile il comportamento della Cisl, della Uil e degli altri sindacati, che difendono gli interessi legittimi dei loro iscritti ma lo fanno guardando al sistema-Paese”. Ultimo passaggio del suo intervento dedicato ai rapporti con la Lega Nord. Il carroccio ha puntato i piedi su pensioni ed enti locali provocando non poche tensioni con gli alleati del Pdl. Alfano sembra, e non può fare diversamente, non negare i distinguo con gli uomini di Umberto Bossi ma è ottimista sul futuro dell’alleanza Pdl-Lega. “Al termine della manovra, la coalizione fra noi e la Lega uscirà rafforzata e ulteriormente solida, per dare stabilità e riforme al nostro Paese”. “Il Pdl – conclude Alfano –  ha fatto e farà delle proposte e la Lega farà altrettanto: troveremo una sintesi comune, come si conviene al rapporto fra alleati seri che si rispettano”.

 

 

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