Alemanno risponde a Marino

Anche nel suo ultimo discorso da sindaco di Roma Ignazio Marino non si è risparmiato dal pronunciare sette menzogne confermando il vuoto assoluto di politiche e di programmi che c’è dietro le sue esternazioni, dice Gianni Alemanno, predecessore di Marino in Campidoglio: ‘La prima menzogna  è quella solita degli 816 milioni di euro di debiti che avrebbe ereditato dalla nostra gestione. E’ falso perché al momento del passaggio di consegne il debito era di 200 milioni se fosse stata immediatamente tradotta in delibera la memoria di giunta approvata nei mesi precedenti. Il debito è salito a 816 milioni soltanto quando, dopo sei mesi di spesa corrente galoppante, fu approvato a novembre il bilancio 2013. La seconda menzogna è sul ciclo dei rifiuti, perché alla chiusura di Malagrotta non ha corrisposto nessun piano alternativo dello smaltimento dei rifiuti, provocando tutti gli accumuli di spazzatura e l’aumento del costo che i romani hanno sopportato per portare l’immondizia fuori Regione. Terzo punto la Metro C, dove i lavori procedevano normalmente e si sono bloccati soltanto per l’improvviso intervento dell’assessore Improta che ha ritardato la consegna del primo tratto, oltre a far lievitare ulteriormente i costi. Quarta menzogna sono gli 874 milioni di euro di debito di Atac, che in realtà sono un debito strutturale che non è stato affatto sanato nei due anni e mezzo di gestione Marino, perchè dipendono dal drastico taglio di trasferimento operato da Stato e Regioni. Quinto, la vicenda dei residence per l’assistenza alloggiativa che non sono stati affatto aboliti perché la delibera sul buono casa è stata approvata solo due giorni fa, dopo due anni e mezzo di promesse probabilmente irrealizzabili. La sesta menzogna è sull’aver ereditato colate di cemento mentre il solo progetto dello stadio della Roma prevede più di un milione di metri cubi di nuove costruzioni non previste dal piano regolatore. Settima e ultima menzogna quella di aver anche solo cominciato la ristrutturazione delle ex caserme di via Guido Reni, perché l’unica cosa che è stata fatta è l’ennesima inutile conferenza del più improduttivo assessore all’urbanistica della storia di Roma, Guido Caudo, che non ha messo in atto nessuno dei tanto proclamati interventi di ricucitura urbana. Secondo Alemanno, l’unica verità che è stata pronunciata da Ignazio Marino è l’ipocrisia e la fuga di responsabilità che ha contraddistinto il Partito democratico in tutti questi mesi nei quali prima l’hanno lasciato governare oltre ogni limite temporale di decenza e oggi lo costringono ad uscire di scena senza neanche l’onore delle armi attraverso un dibattito chiarificatore in aula.

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