Alcoa. In 350 a Roma contro chiusura stabilimento

Petardi, cori di protesta e striscioni contro Alcoa. Sono in 350 e arrivano dalla Sardegna i dipendenti in mobilitazione contro la multinazionale dell’alluminio. Al momento i manifestanti, provenienti dallo stabilimento di Portovesne (Sulcis Iglesiente), sono  in sit-in davanti al Ministero dello Sviluppo economico di Via Veneto.  Si scagliano contro Giuseppe Toia,  amministratore delegato della società, e lo accusano di aver “tradito la terra madre”.

Scopo dei lavoratori, che hanno attraversato diverse strade di Roma, creando non pochi disagi al traffico, è la vertenza al ministero.

“Ci stanno chiudendo lo stabilimento, siamo pronti a qualsiasi iniziativa possa dare risalto alla vertenza”,  affermano i   manifestanti, la cui unica richiesta è quella di “lavorare”.  “Ricordiamoci che si tratta di una zona con il più alto tasso di disoccupazione in Italia”, fa sapere un operaio, Sandro P. Un altro lavoratore, Nicola Barca (26 anni), alla domanda se tra gli operai ci fosse molta tensione risponde: “Non è ancora niente, dipenderà dall’esito dell’incontro”.

Intanto il Ministro Passera tenta di tranquillizzare gli animi degli operai,  affermando che “Alcoa è tra le vertenze su cui c’é il massimo impegno del ministero, del sottosegretario De Vincenti e mio personale. Come governo stiamo facendo il massimo per facilitare le trattative, ma tutti sappiamo bene che non è garantito il risultato, perché ci muoviamo in un settore molto difficile”.

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