Al via la manovra bis

La manovra è ora legge tra proteste fuori e dentro l’Aula esplose nel pomeriggio di mercoledì 14 settembre. Il testo è stato approvato con 314 voti a favore e 300 contrari, mentre la fiducia è passata con 316 sì e 302 contrari. A bocciare del tutto la manovra è stata la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che la definisce depressiva e insiste sulla necessità di misure per la crescita attraverso riforme profonde a partire dalle pensioni e dal fisco. La Marcegaglia ha affermato che lo stimolo maggiore per la crescita si ha con l’abbassamento delle tasse su chi tiene in piedi il Paese, ossia lavoratori ed imprese. La pressione fiscale alta, ha insistito la presidente, impedisce la competitività presagendo per il 2014 il 44,5% del Pil, solo tagli all’Irpef e Irap, secondo la Marcegaglia possono essere un rimedio attendibile. A far discutere oltre alla manovra da 54miliardi con i suoi tagli e tasse, sono in particolare gli ordini del giorno, tra i quali l’ipotesi di un condono fiscale ed edilizio presentato dall’on. Domenico Scilipoti e che ha ottenuto il parere favorevole del Governo. Sono stati invece 137 gli astenuti sull’Odg presentato dal deputato di Fli Enzo Raisi, per la revisione delle esenzioni fiscali di cui beneficia la Chiesa, di cui l’Ici sugli immobili del Vaticano destinati ad attività commerciali. In piazza Montecitorio invece, così come confermato dal direttore Andrea Viscardi, incalzava la protesta. Nella tarda serata di mercoledì infine il Consiglio Dei Ministri ha dichiarato l’urgenza per poter trasmettere alla Camera il testo di riforma costituzionale approvato dal CDM lo scorso 18 luglio, ossia la bozza Calderoli che prevede anche il dimezzamento dei parlamentari e la nascita del Senato federale. In sintesi la manovra da 54miliardi, tra polemiche e scontri, prevede in via definitiva e immediata applicazione l’aumento dell’aliquota Iva dal 20 al 21%; il contributo del 3% di chi guadagna più di 300.000 euro all’anno applicato dal 2011 al 2013; l’aliquota applicata alle rendite finanziarie passa invece dal 12,5% al 20%, mentre diminuisce dal 27 al 20% l’aliquota sui conti correnti. Aumenta dal 6,5% al 10,5% l’addizionale Ires per le imprese del settore energetico definita Robin Hood Tax, cosicché il gettito di 1,8miliardi atteso andrà ad alleggerire i tagli di 6miliardi agli enti territoriali. E’ del 10,5% l’addizionale per le società di comodo nell’ambito delle norme antievasione; di 6miliardi i tagli ai ministeri nel 2012, con riduzione del 10% dei dirigenti statali e tagli del 30% del premio di risultato dei dirigenti per le amministrazioni che non raggiungono i risultati attesi salvi i Fas regionali. Inoltre è del 2% l’imposta di bollo su Money Transfer, mentre sono esentati i trasferimenti di persone con matricola Inps. Stabilita fra l’altro, in 2.500 euro la soglia massima per l’utilizzo del contante. Previsto per il 2014 l’anno a cui è anticipato l’inizio del processo per portare a 65 anni l’età pensionabile delle donne anche nel settore privato. Manette inoltre a chi evade oltre 3milioni di euro; stretta sulle agevolazioni coop, nonché introdotti incentivi alle privatizzazioni dei servizi pubblici locali. Sulle indennità parlamentari sono stati stabiliti tagli del 10% oltre i 90.000 euro e del 20% oltre i 150.000 (escluse Presidenza del Consiglio e Corte Costituzionale). La riduzione è raddoppiata per i parlamentari che percepiscono un reddito da attività lavorativa superiore al 15% dell’indennità; dimezzati i consiglieri provinciali; niente giunte per i Comuni sotto i 1.000 abitanti e accorpamenti attraverso le Unioni. Infine sulle liberalizzazioni si adeguano le leggi al principio che è permesso tutto ciò che non è vietato, eccetto il numero chiuso per le farmacie e fuori dalle norme anche i taxi.

Maria Gravano

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