Al Teatro Olimpico di Roma, fino al 4 febbraio, ‘Supermagic 2018’ con ‘Miraggi’

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Barbara Lalle, le sue considerazioni su ‘Supermagic’, spettacolo in scena al Teatro Olimoico di Roma fino al 4 febbraio. 

Quando compare un ‘miraggio’, spesse volte manca l’acqua. Se avete voglia di vederne, senza soffrire la sete e rischiare di morire nel deserto, fino al 4 Febbraio Al Teatro Olimpico di Roma è in scena Supermagic 2018  ‘Miraggi’, il Festival Internazionale della magia, l’evento strabiliante più desiderato d’Italia. L’ultima esibizione vanta i più grandi artisti, illusionisti e prestigiatori odierno scenario del prodigio mondiale.

Supermagic non è un miraggio, ma una solida realtà; nonostante sia alla 15° edizione lo spettacolo continua ad entusiasmare e meravigliare il pubblico.  I miraggi rappresentano la forza dell’irreale che vuole apparire vero.

In sala per la prima pochi posti vuoti e solo laterali. Fra il pubblico, non solo composto da tanti bambini e adulti, visi noti come il presentatore Giancarlo Magalli il cabarettista Maurizio Battista  e l’attrice Bianca Guaccero ad applaudire illusionisti mondiali: Jakob Mathias (Germania) Ellie.K e Jeki Yoo (Corea del Sud) Marc Métral (Francia) Topas e Roxanne (Germania) Jay Niemi (Finlandia)  James Dimmare (Canada)   insieme a Remo Pannain  Conduce lo spettacolo una figura tra il mago ed il Re Magio, cappello e mantello stellato d’ordinanza. Accompagna il pubblico nella scoperta dei numeri e dei significati simbolici delle arti fatate. Autorizza inoltre il pubblico ad effettuare scatti e piccoli video senza flash per ricordare i momenti magici. Anche in questo Supermagic è eccezionale, mai a teatro viene concesso.

Pappagalli cocoriti che spuntano da non si sa dove e volano sul pubblico, giochi di mentalismo, foulard che lanciati in aria si trasformano in colombe, carte che appaiono improvvisamente nelle mani abili dei prestigiatori, oggetti che cambiano colore, bastoni che si duplicano, pupazzi parlanti grazie all’antica arte del ventriloquio e altre mille illusioni. Chi si avventura senza o con dimestichezza, viene entusiasmato dai numeri. Mia figlia era eccitatissima, così come tanti altri bambini. Alcuni erano vestiti da maghetti e nella pausa tra il primo ed il secondo tempo, hanno spontaneamente intrattenuto parte del pubblico con piccoli trucchetti. Si fanno battute, si ride anche con freddure matematiche: ‘Il 3 è il numero magico perchè è la metà di 8, che però la metà è 4’.

Molto delicato ed evocativo il numero della ‘Cameretta dei giochi’, in cui pupazzi e cavallucci prendono vita con poesia e ricordo. Numero ironico quello del ‘tradimento’, che vede una coppia di amanti nell’armadio in cui si sono nascosti al sopraggiungere del marito della donna.  A mio avviso, come madre e come insegnante, una comicità troppo adulta per la popolazione infantile massicciamente presente in sala.

E tornando a casa ho capito il senso, oltre l’immaginario.

I miraggi possono nascondere dei pericoli, ma bisogna misurarcisi e trovarsi dentro.

Barbara Lalle

 

 

 

 

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