Al Teatro Augusteo di Napoli, 8 aprile ore 21 e 9 aprile ore 18.00, per Primaveradanza in scena ‘Two’ e ‘Bolero’

Dopo lo spettacolo Rocco, ancora un appuntamento con la danza dei coreografi Emio Greco e Pieter C. Scholten per la rassegna PrimaveraDanza promossa dallo Stabile di Napoli-Teatro Nazionale.

Sabato 8 aprile alle 21 e domenica 9 aprile alle 18.00 al Teatro Augusteo di Napoli andranno in scena TWO, duo della durata di 30 minuti, e BOLÉRO, creazione di 25 minuti, entrambi su ideazione e coreografia di Emio Greco e Pieter C. Scholten.

Il primo, TWO, è una produzione ICK, i danzatori sono Helena Volkov e Quentin Dehaye, le luci di Henk Danner, costumi di Clifford Portier e design sonoro di Pieter C. Scholten.

       

Citando un articolo apparso sulla stampa francese dedicato a Emio Greco e Pieter C. Scholten: ‘È forse il tema del doppio il fil rouge della loro collaborazione. Una questione affrontata inizialmente con la trilogia Fra Cervello e Movimento, serie di due soli (Bianco, 1996 e Rosso,1997) e culminata in Extra Dry (1999), duo presentato come un solo raddoppiato. La stessa questione ritorna oggi con Two, una creazione che riflette sul doppio a tutti i livelli’. Un duo/duello, maschile/femminile, in cui ciascuno riproduce il gesto dell’altro, lo accompagna o lo subisce, chissà? Uno procede, l’altro riprende il movimento. Non vi è dialogo tra i due, solo un effetto di mimetismo, come se fossero un solo corpo sdoppiato, o come dei siamesi prigionieri dei loro legami fisici e spirituali. Questa creazione si focalizza sull’utopia della sincronicità, o sulla condivisione dello stesso movimento, nello stesso spazio e nello stesso momento. Con le rotture,  o le rivolte,  che ciò implica, un altro tema caro alla ricerca di Greco e Scholten.

Il secondo, Boléro, è una produzione Ballet National de Marseille in collaborazione con ICK, in scena i danzatori Beatrice Cardone, Nonoka Kato, Yoshiko Kinoshita, Ji Young Lee, Florine Pegat-Toquet, Maria Ribas, Aya Sato, Alejandro Alvarez Longines, Denis Bruno, Pedro Garcia, Vito Giotta, Gen Isomi, Angel Martinez Hernandez, Kengo Nanjo, Nahimana VanDenbussche, Anton Zvir, luci di Henk Danner, costumi di Clifford Portier e design sonoro Pieter C. Scholten. Musica: Boléro Maurice Ravel © Nordice B.V. / Redfield B.V.

Nel Boléro di Bronislava Nijinska i danzatori erano immersi in un ambiente spagnoleggiante, dove, come in una delle famose scene di Carmen, la tensione nasceva da una lancinante scena di seduzione tra una danzatrice del boléro e gli uomini della taverna.  Emio Greco e Pieter C. Scholten hanno tralasciato l’ambientazione per concentrarsi sullo scontro tra i corpi e la musica. Seguendo il tema della loro ricerca sul “corpo in rivolta”, la musica non è più una matita che disegna una storia, ma è la protagonista alla quale tutti i danzatori devono confrontarsi. La lotta tra i danzatori e un tema musicale schiacciante sembra impari, ma è innanzitutto da loro stessi, dalla risonanza che la musica provoca nei loro corpi che i danzatori devono liberarsi. Più che una forza che travolge, la musica di Boléro simboleggia una lotta interiore e riflette la dualità di ciascuno. Difronte ad una linea ritmica implacabile, il corpo mostra le sue esitazioni, le sue lacerazioni, le sue aspirazioni. La sensazione di liberazione non può che nascere quando la partitura culmina in un brutale caos sonoro in cui alla fine i ruoli risultano invertiti!

 

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