Al cinema Farnese di Roma proiettato ‘Nel mondo grande e terribile’, lungometraggio sulla vita e il pensiero di Antonio Gramsci

Riceviamo,  e volentieri pubblichiamo,  da Barbara Lalle il seguente articolo:

Al cinema Farnese di Roma  è stato proiettato ‘Nel mondo grande e terribile’,  lungometraggio sulla vita e il pensiero di Antonio Gramsci, tra gli intellettuali italiani a tutt’oggi più studiati all’estero, ma non abbastanza ricordato in Italia. Una pagina importante della storia italiana, una figura che ha influenzato Wickstein, tra i massimi logici della filosofia moderna, forse tra i pensatori più importanti del XX secolo.

Alla regia un corpo macchina a 6 occhi, quelli di Daniele Maggioni, Laura Perini e Mariagrazia Perria.

La proiezione  è stata introdotta da Giuseppe Vacca della Fondazione Gramsci, con la presenza Laura Perini, regista sceneggiatrice ed autrice del film,  il protagonista Corrado Giannetti,  l’attrice Anita Kraus,  ed Antonella Zanda, uno dei produttori.

Incentrato sulle lettere, e sui quaderni, dal carcere  la scrittura di questo film  riesce nell’ardua impresa che si prefigge: trasmettere emozioni e pensieri tra i più arditi di Gramsci.

‘Nel mondo grande e terribile’ è un’operazione culturale pregiatissima in cui cinema e teatro sono insieme e, al contempo, è una cella dove si disegna, in un andirivieni di memoria, un ritratto biografico di grande finezza, di grande delicatezza, parlando  sì del Gramsci politico, ma sottolineando il tratto particolarmente   umano. 

Soluzioni narrative che sostengono in maniera fondamentale il pensiero di Gramsci in carcere. E lo ritraggono come un uomo, ma anche come una rosa, in un continuo rimando alla natura, ai suoi cicli e alla sua enormità simbolica.

Questo è un altro Gramsci a confronto di quello presentato nel film ‘Gramsci: I giorni del carcere’ di Lino Del Fra del 1977, che lo iconizza come eroe dell’antifascismo.

Questo è un’altro Grasmsci, grazie a nuove ricostruzioni e documenti rinvenuti negli ultimi 40 anni.

Perini, in rappresentanza del terzetto registico, racconta candidamente di aver scelto questo soggetto perché amato,  e di aver scoperto dell’anniversario della morte solo ad avventura avviata e  parla di questo film come di un viaggio molto bello fatto attraverso  un lavoro sulla sceneggiatura durato  più di un anno,  avvenuto attraverso la   lettura dei quaderni e della critica correlata. 

Corrado Giannetti, oltre ad essere uno straordinario interprete,  ha lo stesso sound di Gramsci.

Anita Klaus a suo agio dentro un personaggio russo, perchè Anita Klaus parla russo, ha studiato teatro, il grande teatro, in Russia. La Klaus è a suo agio al Cinema Farnese perchè si ‘sente un po’ a casa sua’: ‘Ho venduto per anni il gelato qui a Campo de Fiori di ritorno a Roma dopo la mia formazione in Russia’, dice.

E’ un pellicola duttile: fatta da non studiosi di Gramsci,  ma che piace anche agli studiosi,  e che dovrebbe essere vista dagli studenti  fa conoscere da vicino un Gramsci carcerato,  in una  una sorta di gioco di innesto tra l’emersione dei nodi tematici del pensiero e della vita. Cerca il ritmo del pensiero in sviluppo, come avrebbe Gramsci fatto con sé stesso.

I registi hanno ordito un’inoculazione  di pensiero e biografia: il linguaggio e la traducibilità dei linguaggi, le emozioni e la soggettività, l’adesione organica e ricordi base della Sardegna, sigarette e le intuizioni filosofiche.

Ed il pensieri di Gramsci emerge delicato e eterno dalla vulgata dell’ortodossia marxista della sua epoca. Un Gramsci umanista, entusiasta, resistente, ma non invincibile, spirituale e animista.

Idealmente nel carcere di Turi in Puglia,  nel film,  ci sono fantasmi che popolano questa piccola cella di reclusione che è uno spazio di lacerazione, di angoscia e paure, come quella del tradimento politico.

Appaiono personaggi che non sono mai stati realmente in quella cella come Bucharin, esponente dell’ortodossia con cui con Gramsci avrà una resa dei conti.

Zanda, di eloquio molto piacevole con lo stesso ‘sound’ di Gramsci, ha rappresentato per il pubblico del Cinema Farnese, i tanti piccoli produttori che hanno sostenuto questo progetto. Racconta la prima tappa di questa avventura come  direttore della cineteca sarda e membro dell’Istituto Gramsci in Sardegna.  

Zanda rimase stupito da come l’immagine di Gramsci sia stata restituita nel cinema e negli audiovisivi, e di quanto pochi   siano i film su Gramsci. Ed ecco che incontra gli autori per la prima stesura del film.

Poi racconta la prossima tappa dell’avventura: a giugno questo piccolo film, dal piccolo budget,  è stato selezionato allo Shanghai Film Festival, il festival del cinema più importante dell’Asia.

A Roma nel frattempo potremmo rivedere ‘Nel mondo grande e terribile’ al Cinema Aquila al Pigneto (Via l’Aquila, 66),  sabato prossimo alle 21.

Forse Gramsci non è poi così accantonato come si suppone a giudicare dall’affluenza di pubblico alla sala del cinema Farnese.

E se da  dieci giorni , all’entrata della scuola media ‘Antonio Gramsci’  compare un murales di accoglienza agli studenti in entrata all’Istituto ogni mattina, con una viso dai caratteristici occhiali che esorta: ‘Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza’.

Dalla bocca di Antonio Gramsci, agli spray del noto street artist Solo.

Barbara Lalle

 

 

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