Agenzia delle Entrate, nasce il redditest. Befera: “4,3 milioni di dichiarazioni non coerenti”

Verificare la compatibilità tra spese ed entrate, da oggi si può. L'Agenzia delle Entrate presenta oggi l'auto-redditometro (il redditest). Si tratta di un software che potrà essere usato per verificare la congruità tra il reddito familiare dichiarato e le spese annuali. Il programma, scaricabile da internet,utile per un controllo fai-da-te, valuterà la capacita' di esborso per risalire ai ricavi, basandosi su 100 voci riconducibili a sette diversi gruppi (abitazioni, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, investimenti mobiliari e immobiliari netti e altre spese significative). Uno degli elementi d'innovazione sta nella richiesta di dati e notizie per la ricostruzione sintetica del reddito, prima ancora di avviare il procedimento di accertamento ai fini della lotta all'evasione fiscale. Il sistema parla chiaro: se il risultato del test sarà una luce verde c'è la prova della congruità, altrimenti si accende un semaforo rosso, segno di una discrepanza tra reddito e tenore di vita. In tal caso il contribuente sarà innanzitutto chiamato a dare spiegazioni. I dati inseriti rimangono noti solo al contribuente e non ne rimane traccia sul web. Tutelata dunque la privacy.

“Il nuovo redditometro è già pronto, e siamo in fase di approvazione del relativo decreto ministeriale e quindi sicuramente a gennaio sarà utilizzabile”,  ha affermato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, nel giorno di presentazione del redditest. “Noi lo adopereremo – ha sottolineato – con la massima cautela e soltanto per differenze eclatanti”  tra le spese e i redditi dichiarati.

Befera ha fatto osservare , inoltre, che dalla simulazione attuata sulle famiglie italiane per definire il Redditest e il nuovo redditometro sono emerse 4,3 milioni di dichiarazioni non coerenti: inoltre quasi un milione di famiglie dichiara redditi “molto vicini allo zero”.   Inoltre, dalla simulazione emerge che  tra le diverse categorie di reddito il tasso di irregolarità è maggiore nel reddito di impresa e nel reddito da lavoro autonomo. Dalla statistica, effettuata in vista dell’arrivo del nuovo redditometro, sono anche emersi fenomeni riconducibili a locazioni omesse o parzialmente dichiarate, nonché a redditi in nero di lavoratori dipendenti.

S.I.

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