‘Afonia e Segni’, mostra di Luciano Puzzo curata da Monica Ferrarini

Sabato 27 febbraio prossimo, dalle ore 18 alle 21, presso la galleria ‘SMAC’ di Roma si inaugura ‘Afonia e Segni’, mostra di Luciano Puzzo. Testo critico e catalogo a cura di Monica Ferrarini.
Luciano Puzzo nasce a Siracusa,   vive a Roma e si dedica a tempo pieno alla pittura, partecipando con le sue opere a numerose mostre e rassegne italiane ed estere. Successivamente si dedica intensamente alla scrittura, pubblicando sei romanzi e due racconti brevi. Pochi anni fa risente forte la necessità di ‘pensare arte’ attraverso una intensa ricerca fotografica tesa a indagare nell’ambito sociale, ecologico e dell’etica comportamentale che si materializza nella realizzazione di cinque ‘Opere libro’, e in una serie di lavori dove unisce immagini fotografiche a testi poetici. In particolare si dedica interamente alla realizzazione di un ciclo di opere ispirato ai migranti del Mediterraneo, coniugando immagini fotografiche e alfabeto afono, moltiplicato nero su nero, attraverso interventi pittorici che divengono sempre più presenti. La sua ricerca artistica lo vede impegnato ad approfondire e sviluppare il concetto di ‘afonia’ intesa come metafora ineluttabile della società contemporanea. Inserendo forti accelerazioni di segni, attraverso cui manifesta il suo dissenso urlato, intende segnalare l’urgenza di contrastare la tendenza alla rassegnazione nei confronti delle problematiche contemporanee. Lo abbiamo ascoltato per cogliere interamente il significato che l’artista attribuisce al termine artistico di Afonia: ‘A volte accade che eventi importanti diventano emblematici fino a restare indelebili e incisi nella nostra memoria. Questi hanno il potere di lasciarci senza parole perché esse, le tante parole che avremmo voluto dire, rimangono bloccate in gola, scure e fangose, senza suono e dolorose come ferite incurabili. Fiumi di parole lette o ascoltate rimbombano vuote, e le immagini scorrono rapide come cronaca obbligata, inutile e insensibile, aspettando lo spot di un profumo che ci riporti alla realtà patinata. Si sentono riecheggiare solo rumori muti e silenzi assordanti, il frastuono delle parole mai dette, si vedono gli sguardi vuoti di pupille smarrite in attesa di gesti mai compiuti. Come se tutto, intorno a noi, vivesse in uno stato di inguaribile afonia’. Partendo da questo principio di lettura delle opere dell’artista, ‘Afonia e Segni’ è una raccolta intensa delle recenti opere di Luciano Puzzo, il quale negli ultimi anni ha concentrato la sua ricerca su alcuni degli eventi più inquietanti dell’attualità per poi allargare, ‘artisticamente’, la visione ad una dimensione collettiva. E’ un principio inesorabile, ben espresso da Blaise Pascal, che suggeriva di risalire dal particolare al generale e viceversa. E’ un piccolissimo, ed umile suggerimento, per attraversare la magia espressiva di un artista che proietta se stesso, ed il suo modo di pensare ed immaginare, in un’opera consegnandola al pubblico e, quindi, alla collettività. Pertanto, se ‘Afonia’ diventa metafora, indicatore simbolico dell’indifferenza di una società ormai sorda e cieca, dove non c’è più possibilità di chiarezza, di informazione pulita e di verità. La mostra curata da Monica Ferrarini racchiude una parte della produzione intensa dove parola e immagine si fondono, e il ‘Segno’ diventa espressione di una sintesi di un messaggio profondo. Le parole si fanno parola visiva e la scrittura elemento fondante della produzione creativa, per fissare una traccia su cui sviluppare l’immagine.

Roberto Cristiano

 

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