Il presidente Usa chiede scusa per le copie del Corano bruciate

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha presentato la sue scuse al governo e al popolo afgano per le copie del Corano bruciate dai militari Usa a Bagram. Un episodio che ha provocato un’ondata di manifestazioni che si succedono da tre giorni nel paese asiatico e ha causato almeno dodici morti, tra cui due soldati Usa uccisi nell’est da un uomo con indosso una divisa dell’esercito locale. La notizia delle scuse è stata annunciata dallo stesso presidente afgano, Hamid Karzai, in un comunicato stampa. Obama, secondo quanto riporta la nota, ha inviato una lettera esprimendo “profondo rammarico” per l’accaduto, porgendo “le mie scuse più sincere”. Il presidente Usa, inoltre, ha promesso a Karzai che saranno prese tutte le misure del caso affinchè ciò non si ripeta mai più e che i responsabili del gesto saranno individuati e puniti. L’ondata di proteste, scoppiate soprattutto nella capitale e nell’est del paese, ha causato a Kabul la chiusura temporanea per motivi di sicurezza dell’ambasciata americana e un vero e proprio assedio davanti alla base Usa di Camp Phoenix, nei pressi dell’Aeroporto internazionale.

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