Addio a Clarke Duncan, il gigante di Hollywood

“Sono stanco capo. Stanco di andare sempre in giro solo come un passero nella pioggia.

Stanco di non poter aver mai un amico con me che mi dica dove andiamo, da dove veniamo e perché. Sono stanco soprattutto del male che gli uomini fanno ad altri uomini…”

Questa è una delle citazioni più commoventi e più famose di John Coffey (“come la bevanda… solo scritto in modo diverso”) il personaggio la cui interpretazione è valsa la nomination all’oscar dell’attore statunitense Clarke Duncan che ieri si è spento a soli 54 anni.

L’interpretazione del gigante nel “Il miglio verde”, accusato ingiustamente e detenuto nel braccio della morte prima di essere giustiziato, ha regalato a coloro che hanno visto il celebre film delle emozioni incredibili perchè Duncan è riuscito magistralmente a rendere la delicatezza e la dolcezza di un uomo enorme, alto quasi due metri, dall’aspetto inquietante e con un accusa di violenza e omicidio di due gemelline sulle spalle.

Clarke Duncan era ricoverato in un ospedale di Los Angeles dal 13 luglio per un attacco cardiaco da cui non si è mai del tutto ripreso fino alla morte di ieri, annunciata dal suo portavoce.

Aveva recitato anche in altri film di successo come “Armageddon” e “Il pianeta delle scimmie” e aveva prestato la voce in molti film, soprattutto d’animazione, come “Kung fu Panda” e “Koda, fratello orso”.

Marzia Giardiello

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