Mentre la destra da Fiuggi in avanti, divenuta maggioritaria, ha operato un deciso cambiamento del proprio linguaggio, la sinistra sembra continuare ad eprimersi ricorrendo ai suoi slogan di sempre, messi a punto negli anni d’ oro del xx secolo. A sinistra, possiamo affermare che il tempo si è fermato agli anni 60-70. Fu allora che cambiò pelle, abbandonando i diktat ideologici del comunismo sovietico ed inserendo nel suo linguaggio l’ aggettivo democratico. Ci fu un’ esplosione dell’ aggettivo, tutto doveva diventare democratico. Quella sinistra, per intenderci il PCI, si autoproclamò paladina e promotrice per definizione della stessa democrazia, con la convinzione che tutto rispondesse al dettato costituzionale. Senza dubbio fu un’abile strategia politico-comunicativa che a lungo andare si è trasformata in un boomerang. A furia di appioppare l’aggettivo democratico a tutte le cose, il linguaggio della sinistra è diventato stucchevole e inespressivo. Tutto ciò che non corrisponde ai propri punti di vista è diventato antidemocratico e anticostituzionale. Le riforme poste in atto da Berlusconi fino a quelle dell’attuale governo che per quanto sbagliate possano essere, non possono essere definite antidemocratiche. Sul problema migratorio ad esempio, mai la sinistra, al di là della contestazione sulle norme varate dall’ attuale governo, mai ha proposto un disegno di legge migliorativo, mai ci ha spiegato che c’è di democratico far entrare in Italia chiunque lo voglia, sapendo che finirà prima poi costretto ad un lavoro da schiavi e così i provvedimenti in materia di pubblica sicurezza. Con questo non vogliamo dire che il governo di destra non possa commettere errori e fare cose sbagliate. Ma il punto non è questo: è che una sinistra che giudica qualunque azione dei suoi avversari come un attentato alla democrazia, diventa un’opposizione che si priva della capacità di pensare e di costruire soluzioni alternative, finendo così per privarsi di ogni credibilità. Il rischio che di questo passo , è destinata a perdere di nuovo le elezioni e solo questo pensiero dovrebbe servire a svegliarla .
Andrea Viscardi