A Pasqua torna la voglia di viaggiare, ma la crisi incide sul budget e sul costo dei prodotti tipici. Gli aumenti maggiori riguardano i settori delle uova fresche (+9%) e delle colombe (+8%).

Quest’anno la Pasqua sarà costernata da un clima di rinunce determinate dalla guerra russo-ucraina e dai rincari di materie prime, bollette e carburanti. 

Sebbene l’arrivo della primavera e la fine dello stato di emergenza siano una buona panacea, molti italiani eviteranno dispendiosi pranzi al ristorante, prediligendo piccoli viaggi per godersi momenti di svago e relax. Alcuni sceglieranno di tornare per qualche giorno nei luoghi di origine grazie all’ospitalità di amici e familiari.

L’O.N.F., Osservatorio Nazionale Federconsumatori, stima che circa 3,1 milioni di famiglie si stanno preparando alla partenza, un dato in calo rispetto al pre-pandemia. L’81% di chi partirà rimarrà in Italia.

Le mete più gettonate saranno le località balneari, le città d’arte, ma anche percorsi benessere o all’insegna della natura, dello sport e dell’aria aperta.

Chi resterà a casa dovrà fare i conti con l’aumento dei prezzi dei prodotti tipici: in testa i rialzi delle uova +9% (una confezione da 6 uova costa in media € 2,69 a fronte di € 2,56 nel 2021) e delle colombe +8% (una colomba non farcita costa in media € 11,40 a fronte dei € 9,96 nel 2021).

Anche l’agnello, altro cult del periodo pasquale, segna un aumento dell’ 1% (circa € 22,90 al Kg).

In lieve diminuzione le uova di cioccolato: un uovo medio di marca (circa 220 g) costa circa € 16,49 ( – 4%) rispetto allo scorso anno.

Piera Toppi

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