Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris in occasione dell'inaugurazione della mostra dedicata a ''Cesare Andrea Bixio musica e cinema nel '900 italiano'', Napoli, 21 Ottobre 2015. ANSA/ CIRO FUSCO

A Palazzo San Giacomo il sindaco De Magistris incontra i vertici di Asso Fieri

ll Sindaco di Napoli,  Luigi De Magistris, a seguito del pubblico appello di ASSO FIERE NAPOLI per un urgente tavolo di crisi per la ripartenza del comparto fieristico – unico settore ancora fermo ed al palo dopo il lockdown –  ha convocato per  il 14 agosto alle ore 14,00 una ristretta rappresentanza di ASSO FIERE NAPOLI (l’associazione di tutti gli organizzatori/produttori di fiere della Mostra d’Oltremare di Napoli) ed il presidente di Mostra D’Oltremare, Remo Minopoli.

Oggetto dell’incontro, l’urgenza di una legge regionale sulle fiere e l’inserimento delle fiere organizzate all’interno della Mostra nell’elenco di quelle accompagnate ed agevolate economicamente dalla Camera di Commercio di Napoli: “Una impresa privata che abbia particolari relazioni con i rappresentanti e/o funzionari di Istituzioni Pubbliche risulterebbe inevitabilmente avvantaggiata nel fare queste due richieste, ovviamente rimanendo nel perimetro della legalità. Una SpA costituita dai 4 principali soggetti Istituzionali della Regione Campania, invece risulta totalmente paralizzata. Infatti se un imprenditore privato fosse stato il socio di maggioranza del principale polo fieristico del centro-sud Italia, quante volte avrebbe bussato alla porta della Regione Campania per reclamare una legge regionale ad hoc per il comparto fieristico e quante volte avrebbe bussato alle porte della Camera di Commercio per far inserire il cartellone fiere Mostra d’Oltremare di Napoli nell’elenco di quelle accompagnate ed agevolate economicamente dalla Camera di Commercio? In questo caso le due Istituzioni sono addirittura i principali soci della Mostra ma la cosa non sembra essere delle più agevoli”.

I vertici di ASSO FIERE si soffermano anche sulle gravi conseguenze di questa sosta prolungata non solo per gli imprenditori e per le migliaia di lavoratori coinvolti, ma anche sulle mancate entrate per l’economia del territorio: “Solo noi che operiamo presso la principale area fieristica campana rileviamo, ogni anno, 3.500 lavoratori, 4.000 espositori, 500.000 visitatori, per un indotto annuo stimato in non meno di 130 milioni di euro, come ricaduta economica sul territorio. Inoltre, ai nostri “numeri” si aggiungono quelli delle aziende dell’indotto – che ci hanno dato ampissima delega alla propria rappresentatività – come allestitori, impiantisti, tipografie, agenzie di comunicazione, agenzie di hostess e steward, società di ticketing e controllo. Il nostro auspicio – concludono – è che il Sindaco si renda promotore e portavoce delle nostre istanze al Governo per il ristoro dell’inattività a seguito della cancellazione di tante fiere. Se infatti le attività commerciali hanno subito uno stop di due mesi, per noi che lavoriamo nel comparto fieristico è  saltato un anno intero, se tutto va bene”

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