A Bari il 32esimo congresso dell’associazione Anm

Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, nelle sue 30 e più cartelle di discorso per il congresso dell’organo di rappresentanza delle toghe, dipana con tono serio e composto i problemi del momento, legati all’attualità, e quelli che sono ‘sotto la cenere’ prendendo le parole di uno dei tanti pubblici ministeri che affollano la sala del teatro Petruzzelli di Bari, e che applaude, ieri, calorosamente  all’arrivo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il suo discorso è complesso, duro anche con quelli della sua parte: ‘Siamo consci dei pericoli che potrebbero venire dall’immagine, facile e falsa, di un’associazione raffigurata come espressione di una corporazione rivendicativa tutta volta alla difesa dei propri privilegi, immagine purtroppo sostenuta e rilanciata da più parti, in una consapevole strategia di delegittimazione. La tensione fra politica e magistratura, legata per anni a vicende giudiziarie individuali, ha finito con l’offrire di sè un’immagine drammatica ma, in realtà, semplificata. Oggi quei rapporti sono restituiti a una dinamica meno accesa nella forma ma più complessa, afferma il presidente dell’Anm.Il riferimento è alle polemiche che ci sono state tra il premier e il sindacato delle toghe sulle riforme del governo che hanno riguardato lo status dei magistrati. La magistratura italiana non è un ceto elitario e oligarchico e la percezione delle istituzioni dello Stato come gruppi di potere gelosi dei propri vantaggi costituisce in se stessa una tragedia del sistema democratico, avverte Sabelli, che rivendica all’intero vertice dell’Anm il merito di aver difeso l’immagine e l’autorevolezza della magistratura associata, contro ogni tentativo di ridimensionamento del suo ruolo di rappresentanza e della sua stessa dignità. Sabelli rimprovera la politica anche per la troppa enfasi con cui si è concentrata sul nodo delle intercettazioni e fa notare come tutto questo avvenga nonostante una criminalità organizzata diffusa ormai in ogni ambito e le forme di pesante devianza infiltrate nel settore pubblico e dell’economia. Sabelli, pur stigmatizzando la diffusione incontrollata delle intercettazioni, si chiede se sia giusto o meno pubblicare registrazioni prive di rilevanza penale ma di elevato interesse pubblico: ‘Il disegno di legge delega pare propendere per la soluzione negativa, finendo per sottrarre al legislatore ordinario una approfondita riflessione preventiva su aspetti così delicati. Non vogliamo lo scontro e non facciamo paragoni con il passato e chiediamo riforme concrete e risposte forti e questo non sempre è accaduto sulla corruzione, dice il segretario dell’Anm Maurizio Carbone. La stessa politica sta facendo autocritica e se in meno di 2 anni si sta modificando la legge Severino vuol dire che avevamo ragione. ‘Penso che quei toni e qualche accento acuto siano un tentativo di tenere insieme la Magistratura in un momento in cui ci sono scontri significativi al suo interno’, ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Credo che ci voglia coraggio e una certa faccia per attaccare questo governo. Invece dell’autocritica arrivano gli attacchi. ‘E’ un modo ottimo per sviare l’attenzione ma nessuno si illuda che non ce ne siamo accorti’, ha annotato di rimando il ministro degli Interni Angelino Alfano. Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm, dice di essere per la costruzione di ponti perché è meglio la costruzione che la loro rottura. Legnini ha risposto così alle domande dei cronisti che gli chiedevano se si senta a proprio agio nel ruolo attribuitogli di ‘ponte’ fra governo e magistratura. Legnini partecipa oggi alla seconda giornata dei lavori del congresso dell’Anm a Bari e ha risposto con queste poche parole entrando nella sala convegni di villa Romanazzi dove terrà il suo intervento. La tensione con la politica viene espressa anche nella ‘bocciatura della Riforma della Giustizia: ‘C’è una timidezza negli interventi normativi per il contrasto alla corruzione, incoerente con la scelta di aumentare le sanzioni per alcuni reati comuni, che sa invece di cedimento a superficiali appetiti giustizialisti. Il ddl sulla prescrizione è deludente’. Sabelli, a questo riguardo, non fa nomi ma è chiaro che si riferisce alle polemiche che ci sono state tra il premier e il sindacato delle toghe sulle riforme del governo che hanno riguardato lo status dei magistrati, dal taglio delle ferie alla nuova disciplina sulla responsabilità civile. E sul tema delle intercettazioni ha finito con l’assumere una centralità che risulta persino maggiore dell’attenzione dedicata ai problemi strutturali del processo e a fenomeni criminali endemici. Tutto questo avviene nonostante una criminalità organizzata diffusa ormai in ogni ambito e le forme di pesante devianza infiltrate nel settore pubblico e dell’economia. Sabelli ha anche lamentato la disorganicità degli interventi nella materia penale e chiesto misure per l’efficienza.   Ma il Pd non ci sta e ribatte: ‘Da Anm frasi ingenerose su politica disattenta. Bisogna fare attenzione a non fare confusione. Fino ad oggi né il governo né il parlamento hanno messo mano al sistema delle intercettazioni. Per questo alcune frasi sulla ‘politica non attenta’ ci appaiono ingenerose’, afferma il responsabile giustizia del Pd, David Ermini.

Cocis

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