E’ salito a 32 il bilancio delle persone che hanno perso la vita durante l’esplosione di ieri, che ha devastato il più grande grattacielo che ospita la sede dell’azienda petrolifera statale Pemex, nella città del Messico. L’amministratore delegato della società ha riferito che è ancora presto per stabilire quale sia stata la causa dell’incidente. L’esplosione, si è verificata in un orario in cui la maggioranza dei 3.500 dipendenti di Pemex si apprestava a lasciare gli uffici. “E’ stato terribile, la torre tremava e cominciavano a cadere i primi pezzi della struttura, non riuscivo più a vedere la gente che era vicina a me”, ha raccontato Cristian Obele, uno degli impiegati che è riuscito a mettersi in salvo. L’unità Topos, specializzata nella ricerca di vittime o sopravvissuti tra le macerie provocate da terremoti, è stata impegnata tutta la notte per il recupero di eventuali cadaveri o feriti, mentre sul posto si sono recati il presidente Pena Nieto e il sindaco di Città del Messico, Miguel Angel Mancera.
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