La Nazione indispensabile

Per il ruolo che Washington ha sempre avuto a livello globale non può tenersi fuori. Il Presidente, Donald Trump, aveva promesso agli americani di portare la pace in un mondo dilaniato da guerre, in poche ore e addirittura già pregustava il Nobel per la pace. Oggi sta bombardando uno Stato sovrano a migliaia di chilometri di distanza, dando origine ad un nuovo conflitto che si va ad aggiungere con quello che, già, sostiene a Gaza e quello che tollera in Ucraina. Delusi molti suoi sostenitori in America e anche tra le fila del partito Repubblicano. In Europa fanno tenerezza i cosiddetti pacifisti dell’ ultima ora che avevano creduto che Trump con le sue prediche sull’ isolazionismo americano , avrebbe messo fine alle guerre. Chi conosce la storia dell’ America sa bene che non è così . Chi non ricorda quello che ha fatto George W.Bush? Dopo l’ attentato alle torri gemelle, attaccò l’ Afghanistan, poi l’ Iraq, per sconfiggere al Qaeda . Le conseguenze dopo anni di guerra e occupazione e con la falsa illusione di portare in quei Paesi, la democrazia, è sotto gli occhi di tutti. E così il ‘ pacifista’ Donald Trump è finito anche lui al fianco di un generale ad ‘ ammirare’ i suoi B2 mentre scaricano le bombe sui bunker atomici iraniani. È vero, però, che l’ opinione pubblica americana è contro le guerre, perché sono troppi i soldati che tornano morti dai vari fronti, nei quali , nel corso di decenni, sono stati impegnati gli Usa e nessuno vuole più vedere. Un tempo gli Usa si impegnavano in Medioriente perché avevano bisogno di petrolio. Oggi, che hanno raggiunto l’indipendenza energetica e sono guidati da un Presidente che si è proclamato isolazionista e pacifista, eccoli di nuovo trascinati in una guerra che può diventare lunga e logorante, con il rischio di un nuovo Vietnam. Dopo aver attaccato, durante la campagna per le presidenziali, i democratici definendoli guerrafondai, Donald Trump sta facendo lo stesso. La verità è che Washington  non può tirarsi fuori per il ruolo  che a livello globale ha sempre avuto. Oggi la guerra è arrivata anche in Europa con il conflitto russo-ucraino e gli Usa fanno finta di stare a guardare, ma è solo una tattica per poter portare dalla loro parte la Russia di Putin per sottrarla all’influenza della Cina di Xi Jinping, il vero avversario di Trump, che gli toglie il sonno. Il problema non è dunque se l’ America debba impegnarsi, perché deve, ma il modo come lo fa . E su come un Presidente, che cambia idea ad ogni piè sospinto ed  improvvisa , si insinua un grande dubbio. Se ogniuno, ogni Stato dovesse improvvisare, il mondo precipiterebbe nel caos.

Andrea Viscardi

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