Donald Trump e l’arte di propagandare l’ottimismo, vero segreto della sua campagna elettorale

Il segreto della campagna elettorale di Donald Trump è stato l’ aver propagandato l’ ottimismo. Ha vinto perché ha promesso una nuova età dell’ oro, di essere sicuro di rifare di nuovo dell’America un grande Paese, di ridare dignità agli ultimi, a coloro che sono stati dimenticati. A rafforzarlo nella sua idea ha contribuito Elon Musk. Queste sono state le elezioni del genio dello spazio. Trump lo ha definito il super genio che va protetto, perché l’ America è sempre alla ricerca di nuove frontiere, di nuove verità e nulla è impossibile quando gli uomini vengono liberati dalle catene della burocrazia. Da più parti si critica questo fiume in piena, carico di ottimismo, gridando all’ inganno che si nasconde dietro questa utopia trumpiana. Ma Trump non ha inventato nulla di nuovo, la sinistra stessa si è imposta , un secolo fa, promettendo la liberazione dell’ uomo dallo sfruttamento. Ora la nuova cultura di sinistra è diventata pessimista, cupa, catastrofica, predica la fine del mondo. Diffonde nel mondo occidentale la retorica devastante: gli oceano si alzeranno, i pesci moriranno, nuove specie di animali popoleranno la terra, l’ umanità sarà condannata all’ estinzione. Questo propagandare pessimismo getta nella disperazione i giovani che mettono in atto sempre più un atteggiamento cinico e violento ed a tratti sfiora l’ autolesionismo. La stessa politica posta in atto rispetto al problema migratorio, che ha come principio ispiratore l’ integrazione, diffonde un senso di pessimismo sostanziale sul futuro del mondo perché da per scontato il nostro inverno demografico e non crede nell’ opportunità di cooperare con alcuni Paesi per esportarvi benessere con investimenti mirati , ma anzi propone di portar via i loro giovani come manodopera per il proprio benessere. Insistere nel far credere che all’ inverno demografico non c’è rimedio, vuol dire convincere la gente che tale crisi è irreversibile. Al contrario l’ ottimismo, quantunque possa celare l’ inganno di un’ utopia, è un fattore decisivo degli esseri umani. Del resto se pensiamo al boom economico italiano, dal 1947 al 1968, l’ Italia crebbe ad un ritmo vertiginoso, molto superiore agli altri paesi occidentali. Le cause di questo successo si possono così riassumere: volontà di migliorarsi, assunzione di responsabilità e forte inclinazione al cambiamento, insieme hanno creato nel corso di un ventennio, un vero miracolo economico, connotato da un atteggiamento culturale aperto verso le libertà economiche. E l’ America può fare altrettanto, ma con una variante sostanziale. L’ ottimismo trumpiano ha un problema che è quello di guardare solo all’ America, il che porta ad una indifferenza per le sorti del mondo; per lui le democrazie europee sono concorrenti commerciali e come tali alle loro merci vanno applicati dazi: una teoria punitiva . Al contrario trattare solo con le grandi potenze planetarie, quali Russia, India e Cina. A questo punto la risposta spetta all’ Europa.

Andrea Viscardi

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