Intanto Davide Casaleggio non cede alla possibilità di trasferire il database degli iscritti. Da qui l’irritazione da parte di Giuseppe Conte che viene segnalata dagli ambienti interni del M5S. Infatti proprio da quei dati dipende il futuro politico dell’ex presidente del Consiglio: l’investitura da leader potrebbe slittare nuovamente perché potrebbero mancare le condizioni necessarie per preparare la votazione online. Dai piani alti pentastellati sono sicuri: “Dovrà consegnarci per forza gli iscritti. Il M5S ne è titolare unico ed esclusivo”. Sulla stessa linea l’ex premier, che sui propri profili social ha sollecitato l’Associazione Rousseau a trasferire al Movimento i dati degli iscritti: viene ritenuto un “passaggio fondamentale” che viene prima della presentazione del nuovo Statuto e della Carta dei principi e dei valori.

Per i 5 Stelle non sarà certamente una partita facile, anche perché rischiano di rimanere incatenati a causa di regole che loro stessi hanno partorito. I grillini potrebbero essere chiamati a dotarsi di un nuovo vertice allargato, cambiando lo Statuto per eleggere Conte come nuovo capo politico. L’incertezza potrebbe ripresentarsi e a quel punto i tempi si farebbero davvero lunghi. Si fa strada, ad esempio, l’idea di Luigi Di Maio come principale referente del direttorio che possa interfacciarsi con l’avvocato. Poi, come scrive La Stampa, torna l’ombra della fuga: circa 50 tra deputati e senatori sarebbero pronti a lasciare se Conte non dovesse dare garanzie e fare chiarezza a stretto giro.

I nodi da sciogliere sono diversi, tra cui le possibili alleanze con Partito democratico e Liberi e uguali in occasione delle elezioni Amministrative in città importanti come Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino. Per il momento tuttavia l’asse territoriale con Pd e Leu non sembra decollare.