Caso camici, in Regione Lombardia i primi sospetti nati da uno ‘squalo’

Arrivano dalle colonne del ‘Corriere della Sera’ nuove informazioni sul caso della fornitura dei camici alla Regione Lombardia, vicenda che vede il Presidente Attilio Fontana nel registro degli indagati. Il legame tra la Dama spa e il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana Stando a quanto riferito dal quotidiano, il collegamento di famiglia tra la società Dama e Attilio Fontana sarebbe stato scoperto da uno squalo, logo presente sulla carta intestata sulla quale è stata scritta la proposta inviata agli uffici competenti regionali.

Secondo quanto ricostruito dal ‘Corriere della Sera’, in Regione Lombardia nessuno si sarebbe accorto del legame tra la Dama Spa, del cognato di Fontana, e il Presidente della Regione Lombardia. Questo fino a quando una collaboratrice del direttore generale di Aria non segnala la presenza di uno squalo stampato nell’intestazione. Lo squalo è il logo della Paul & Shark, marchio collegato alla Dama di Dini. Il fatto, se confermato, potrebbe fornire un’informazione utile agli inquirenti. Confermerebbe che negli uffici regionali fosse emerso il potenziale caso di conflitto di interessi per il legame di parentela tra Fontana e Dini.

Mentre iniziano gli accertamenti in Regione Lombardia, inizia a prendere piede anche l’inchiesta di Report. Si tratta del lavoro giornalistico che porta alla ribalta il caso dando il via al terremoto mediatico che avrebbe poi portato all’apertura di un’indagine sulla fornitura di camici alla Regione Lombardia.

Da la Repubblica arrivano invece nuove indiscrezioni sull’ormai famosa eredità a disposizione di Fontana. Secondo quanto riferito dal quotidiano il Presidente della Regione Lombardia non avrebbe fatto riferimento ai conti esteri nel momento in cui entrò in possesso dell’eredità. Di fatto, riferisce Repubblica, che rivela di aver visionato dei documenti, nella prima dichiarazione di successione presentata da Fontana il conto di Lugano con i 5,3 milioni di euro non c’è.

A chi chiede o semplicemente pensa che possa rassegnare le proprie dimissioni a causa del caso camici lombardi che lo vede implicato con l’accusa di frode in pubbliche forniture, il presidente Attilio Fontana risponde categorico: “Io non mollo!”.  Trema comunque  il Governatore  dopo la notizia di alcuni messaggi Whatsapp con suo cognato Andrea Dini riguardo la presunta donazione dei camici..

Via Facebook Fontana ha dichiarato: “Intendo guidare con orgoglio, con rinnovato entusiasmo e con immutata responsabilità questa Regione guardando al futuro“, ed intanto va avanti per la sua strada, rigettando ogni accusa nel tentativo di auto scagionarsi e smontare l’impianto investigativo portato avanti dai pm: “Mi rattrista vedere come da 72 ore sono emersi particolari di indagine, elementi che in pochi potevano conoscere e che temo siano finalizzati a destabilizzare un solido Governo regionale e non di certo per giungere ad una verità processuale”.

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