‘3-10-14: terno secco sulla ruota del Bolivar’: domenica l’atteso spettacolo di Giò Siciliano

Napoli. “3-10-14: terno secco sulla ruota del Bolivar”: domenica 14 ottobre alle ore 18, tutti al teatro Bolivar per scacciare via la jella e la malinconia e sorridere alla vita!

L’accogliente teatro di Materdeipropone questo tributo completo, coinvolgente, divertente, originale, alla Napoletanità e ai suoi artisti illustri, con tante canzoni e tra queste molte dimenticate eppure bellissime, brani da vari lavori teatrali e poesie e…

Dal genio creativo della bravissima Giò Siciliano(Foto di Armando Giuseppe Mandile) nel ruolo di ideatrice, produttrice, cantante e attrice, insieme a Sasà Trapanese, regista e intenso Pulcinella accanto a Giò, di questo spettacolo inedito, e al giovane e già valente Cristiano, Avolio dalla voce calda e baritonale, contagiosamente appassionato.

Ancora, E figlie e’ Napule, la compagnia creata dalla poliedrica Giò, ovvero Giuseppina Siciliano, eccellente angiologia, chirurgo vascolare, specialista in Antiaging non invasivo e, oltre che nota ed apprezzata cantante pluripremiata, valente scrittrice di testi teatrali e di libri d’impegno sociale d’indubbio spessore, come “È tempo di parrucche”, dedicato “a tutte le guerriere che stanno lottando e a quelle che sono cadute sul campo” in una guerra dal destino purtroppo tutt’oggi incerto, falciate dal cancro, l’orrendo mostro. Tematica attuale e drammatica, affrontata con spirito positivo e propositivo, misurata leggerezza e profonda delicatezza, in uno stile discorsivo che ne fa un “libriccino all’insegna del coraggio” di concreto aiuto per chi sta affondando “la fase più impegnativa è difficile della propria esistenza”.

Ma torniamo a Napoli. “3-10-14: terno secco sulla ruota del Bolivar”, un lavoro che affronta col sorriso sulle labbra il tema della superstizione, quella che fa sorridere, che spaventa, che emargina pure, fino alla disperazione. La fissazione per la jella, l’ossessione della bona e della cattiva ciorta, la dipendenza da amuleti e scongiuri Allo stesso tempo, proporrà in una armoniosa selezione di grande gradevolezza, pezzi non adeguatamente valorizzati, altri un tempo famosi ed oggi dimenticati, o che non hanno avuto il giusto successo.

Canzoni che meritano maggiore attenzione, da riproporre ad un qualificato pubblico in una splendida serata che sarà anche un’occasione di riscatto in nome dell’Arte e della Melodia, oltre che della migliore Napoletanità. Un dono da parte degli artisti ad una Platea di qualità.

L’accogliente teatro di Materdei conferma in pieno con “3-10-14: terno secco sulla ruota del Bolivar” la sua impostazione innovativa e propositiva e la grande attenzione che riserva alla migliore produzione partenopea in questa nuova eterogenea stagione 2018/19 che va dalla musica al teatro, anche con giornate a tema rivolte ai giovanissimi e agli adulti, presentazioni di libri, mattinate per le scolaresche, corsi di danza e laboratori teatrali, perché “Napoli è uno spettacolo sul quale non calerà mai il sipario”, come dichiara il giornalista Emilio Fede che, da quest’anno, ha assunto la direzione artistica del Bolivar.

Già direttore di Tg1, Studio Aperto e Tg4, Fede è decisamente entusiasta di questo nuovo incarico, che lo terrà più spesso a Napoli, città che ama così come ama l’arte nelle sue molteplici forme.

La presenza del noto giornalista connota le attività del Teatro Bolivar con appuntamenti cadenzati, confronti, occasioni mirate a focalizzare l’attenzione, attraverso l’informazione, sul quartiere Materdei e la città di Napoli, oltre alla ricca rassegna teatrale ed una musicale ufficiali in calendario, il corso di comicità con master class, stage, workshop, ancora, la rassegna amatoriale che offre visibilità a tanti appassionati.

“Occorre essere propositivi” – aggiunge Fede che annuncia “dibattiti ed incontri a carattere sociale”.

Particolarmente soddisfatta della nuova Direzione artistica Romina De Luca, che dal 2007 guida la sala napoletana e l’ha rilanciata con un mirato lavoro di restyling, restituendola alla città dopo anni di chiusura.

“È un motivo di grande orgoglio, avere come direttore artistico di questa undicesima stagione Emilio Fede, un vero onore – afferma – Lui dal primo momento ha accettato, senza esitare e per quest’anno abbiamo tante iniziative per un pubblico sempre più eterogeneo”.

Tra queste, il 26 e 27 gennaio “Caro Eduardo, j’e resto cca” sempre dal genio creativo di Giò Siciliano con E figlie e’ Napule: un spettacolo ampiamente noto nella sua nuova versione, intenso e appassionante, da non perdere assolutamente soprattutto per chi ama Napoli e crede nella capacità di riscatto e del coraggio di restare del popolo napoletano.

Teresa Lucianelli

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