25 aprile: tensioni a Cagliari, esponenti Pd picchiati a Milano

E’ stato un 25 aprile di tensione a Cagliari. Un centinaio di rappresentanti dell’Unione nazionale combattenti Repubblica sociale italiana, la Destra, Forza Nuova, Fiamma tricolore e skinhead si sono radunati a piazza Gramsci per la prevista cerimonia di commemorazione dei caduti della Repubblica di Salo’. L’iniziativa ha scatenato la reazione di un gruppo del coordinamento antifascista di Cagliari Una ventina di giovani in camicia nera ha esposto lo striscione Onore ai caduti della RSI, sventolando le bandiere della Repubblica di Salo’. Accompagnati dai saluti fascisti e dal grido “Presente”, alcuni esponenti della destra locale hanno deposto la corona di fiori al Monumento ai caduti, in via Sonnino a Cagliari, in ricordo dei morti della Repubblica di Salo’. Un centinaio di antifascisti di Cagliari ha deciso di sfilare in corteo da via Igliesias fino in piazza del Carmine. La manifestazione non era stata autorizzata e l’intervento delle forze dell’ordine e’ scattato per evitare gli scontri tra i nostalgici. I manifestanti hanno lanciato fumogeni in direzione delle forze dell’ordine al grido di “fuori i fascisti dalle citta’”. La tensione e’ salita quando gli antifascisti hanno appreso dell’arrivo degli esponenti di estrema destra in piazza Gramsci. I manifestanti hanno tenuto una improvvisata assemblea tra via Oristano e via Iglesias, mentre le forze di polizia chiudevano gli accessi a piazza Gramsci. Alcuni manifestanti sono stati colpiti nella carica con la polizia, uno sarebbe stato accompagnato al pronto soccorso con una ferita alla testa. I fischi da un lato; gli applausi dall’altro; i comuni richiami all’importanza della memoria. La celebrazione del 67esimo anniversario della Liberazione e’ andato in scena cosi’ a Milano, tra ovazioni e contestazioni, quasi come da tradizione. Appuntamento alle 14.30 in Porta Venezia per la partenza del corteo aperto dai Gonfaloni delle Istituzioni locali. Arriva il segretario della Cgil, Susanna Camusso, che nel corso del corteo si fermera’ a salutare i lavoratori che hanno manifestato oggi di fronte ai negozi contro l’apertura nel giorno festivo; arriva anche il presidente della Provincia, Guido Podesta’, del Pdl, e raccoglie i fischi annunciati e puntualmente arrivati. Il corteo scivola composto per il centro della citta’: le principali voci della resistenza e di chi oggi ne rivendica l’eredita’ ci sono tutte, dall’Anpi alla Brigata ebraica, dal Pd alla Cgil. Arrivo fissato in piazza Duomo dove dal palco allestito per l’occasione, le autorita’ presenti hanno preso la parola. Podesta’ e’ stato ancora accolto dai fischi, ma non ha rinunciato a parlare alla piazza ricordando il dovere “non solo di mantenere viva la memoria”, ma anche “di rendere l’ormai consolidata conquista della liberta’ uno stimolo indispensabile per raccogliere le sfide del presente. In primo luogo la difficile congiuntura economica e la conseguente perdita di occupazione, che rischia di degenerare in crisi sociale allargata”. Dopo di lui, anche l’assessore regionale alla casa del Pdl, Domenico Zambetti, ha dovuto fare i conti con i fischi dela piazza; applausi, invece, per il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia e per Susanna Camusso: il primo ha ricordato come l’anno scorso si fosse “manifestata la voglia di cambiamento”, mentre oggi “il cambiamento e’ iniziato”. “Oggi – ha detto – e’ tempo di una nuova liberazione, di una rivoluzione morale. Siamo qui per dire che quella lotta non e’ terminata, piu’ il tempo passa e piu’ abbiamo il bisogno e il dovere di ricordare i sacrifici di tanti per la liberta’ di tutti”. Il segretario della Cgil ha messo, invece, in guardia dai “venti del negazionismo che stanno soffiando in Europa e nel nostro Paese del negazionismo. Nessuno – ha detto la Camusso – puo’ permettersi di dimenticare chi ha liberato il Paese ed e’ stato dalla parte giusta”. Il pomeriggio di celebrazioni e’ stato quindi chiuso dal presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia.

Fonte: Agi

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