Trump, insediato alla Casa Bianca ha scelto un team per portare a termine gli obiettivi prefissati su immigrazione e crescita economica: 24 nomi scelti, tra uomini e donne, per cercare di fare la storia della nuova amministrazione repubblicana. Tra le figure più blasonate emerge chiaramente quella dell’imprenditore sudafricano Elon Musk, che ha supportato la campagna del leader repubblicano alle elezioni di novembre e che ora avrà l’incarico di riformare l’amministrazione.
Anche Howard Lutnick, che dovrà gestire i piani commerciali degli Usa, è un amico di Musk e famoso per essere una celebrità di Wall Street. Alla Vigilanza delle borse, nota con l’acronimo di Sec (Security and exchange Commission), ci sarà Paul Atkins noto negli ambienti economici della destra repubblicana. Steven Witkoff, l’inviato speciale di Trump in Medio oriente, ha già ottenuto i primi risultati positivi dopo aver convinto Netanyahu ad accettare lo scambio di prigionieri con i miliziani di Hamas.
Elise Stefaniuk, deputata di New York nota per le sue posizioni filo-israeliane, sarà l’ambasciatrice degli Usa alle Nazioni Unite.
Tra i nominativi del team figurano anche ex militari come il generale Keith Kellog, Peter Hegseth, Michael Waltz e Tulsi Gabbard. Per contrastare l’emergenza migratoria, Trump ha scelto Tom Homan, già capo dell’agenzia per il controllo delle frontiere e adesso plenipotenziario per la gestione delle frontiere. Stephen Miller, già presente nella prima amministrazione, si occuperà di arginare il globalismo attraverso proposte che mettano l’America al centro dell’attenzione internazionale. Pamela Jo Bondi, avvocato di Trump ed ex procuratrice federale, avrà il ruolo di capo del dipartimento della Giustizia americano. La nuova amministrazione vedrà la partecipazione di due lady di ferro come Kristy Noem e Susie Wiles, entrambe deputate a mantenere l’ordine in ambiti differenti: la prima nella sicurezza interna e la seconda nello staff. John Ratcliffe sarà il futuro capo della Cia, famoso per le sue posizioni forti contro Cina, Iran e Corea del Nord. Marco Rubio, senatore repubblicano fortemente rispettato, è un alleato di Trump sin dal primo mandato e dovrà ricoprire il ruolo di segretario di Stato nella nuova amministrazione
Chris Wright sarà il nuovo ministro dell’energia. Wright è a capo di un’azienda di servizi petroliferi e non crede nel cambiamento climatico. Doug Burgum, ex governatore del Dakota, avrà un ruolo nell’amministrazione degli affari interni e tende ad essere molto vicino alle idee di Chris Wright, nonostante abbia intenzione di tagliare gli sgravi fiscali per le aziende che producono energie rinnovabili. Robert Kennedy, figlio di Bob Kennedy e del presidente americano John Fitzgerald Kennedy – entrambi assassinati in circostanze misteriose – sarà a capo del dipartimento della sanità negli Usa, uomo su cui Trump ha dimostrato una grande fiducia. Russel Vought è l’autore del “Project 2025” e responsabile dell’ufficio per il bilancio americano della Casa Bianca, mentre Scott Bessent ricoprirà il ruolo di ministro del Tesoro. Vivek Ramaswamy sarà alla guida del Doge e si occuperà di tagliare le spese del governo: il suo è un compito che rispecchia non poco le idee promosse dal Presidente argentino Javier Milei. Kash Patel, anch’egli di origine indiana come Ramaswamy, sarà il responsabile dell’Fbi e dovrà ristrutturarne la figura in base alle inclinazioni di Trump.
Elon Musk e Vivek Ramaswamy dovranno lavorare a stretto contatto nel nuovo dipartimento del Doge, per tagliare le spese inutili e riformare la burocrazia. Innanzitutto il Dipartimento per l’efficienza USA non è un dipartimento. Negli Stati Uniti i dipartimenti sono permanenti e possono essere creati e sciolti solo dal Congresso. Questo istituto invece nasce da un’iniziativa del governo, opererà al di fuori di esso e terminerà le sue funzioni nel 2026. L’organismo servirà per eliminare la burocrazia, snellendo l’operato della macchina istituzionale. L’obiettivo di Trump è quello di risparmiare fino a 2.000 miliardi di spesa pubblica, anche se non si sa precisamente in quanto tempo. In una dichiarazione, il tycoon ha detto che verrà fornita “consulenza e guida dall’esterno del governo e collaborazione alla Casa Bianca e all’Office of Management & Budget per guidare le riforme strutturali su larga scala e creare un approccio imprenditoriale al governo mai visto prima”. Il magnate americano ha parlato non solo di sprechi, ma anche di frodi. Il Government Accountability Office stima che le agenzie federali perdano tra i 233 e i 521 miliardi di dollari a causa delle frodi ogni anno.
Con la nascita del DOGE, Trump potrebbe proporre l’eliminazione di uno dei dipartimenti federali, come il Dipartimento per l’Istruzione. Al momento non è chiaro come potrà funzionare l’istituto. Un’ipotesi è quella di creare un comitato con un ordine esecutivo, che si aggiungerebbe al migliaio di comitati consultivi federali.
Ad ogni modo, se Trump non ha bisogno del Congresso per creare l’agenzia, è sempre il Parlamento americano che detiene il potere di spesa e quindi può approvare o negare i tagli. Il nuovo inquilino alla Casa Bianca però potrebbe tentare la carta dell’Impoundment Control Act, una legge del 1974 che consente al presidente di spendere soldi stanziati a meno che il Congresso non decida la revoca. I repubblicani comunque avranno la maggioranza alla Camera e al Senato; di conseguenza, grandi ostacoli per Trump non dovrebbero essercene.
Musk e Ramaswamy saranno soggetti alle leggi etiche federali che impongono loro di astenersi da discussioni e decisioni che li riguardano personalmente. Questo per Musk potrebbe essere un problema, visto che la sua società di lanci di razzi nello spazio, SpaceX, ha contratti federali per più di 15 miliardi di dollari.
Musk ha promesso che le azioni del DOGE saranno pubblicate online per la massima trasparenza, in modo che il pubblico possa sapere cosa è stato proposto e deciso. La legge federale comunque richiede che tutte le riunioni del comitato consultivo siano aperte al pubblico.
Tom Homan sarà il nuovo “zar dei confini”, dovrà occuparsi di monitorare gli ingressi e di espellere i clandestini per evitare che le migrazioni massive sfuggano dalle mani del governo. Un compito che tiene conto della sua precedente esperienza come capo dell’Ice, ovvero l’agenzia federale per l’Immigrazione statunitense. Vicino alle sue proposte c’è Stephen Miller, il quale già nella prima amministrazione Trump aveva ideato il Muslim ban e che ha proposto di inviare la guardia nazionale negli stati repubblicani e democratici per aiutare l’Ice ad allontanare i clandestini. Miller, con le sue proposte, è diventato il simbolo del motto “America First” contro l’avanzata del globalismo.
David Sacks è stato un ex dirigente del gruppo PayPal e adesso dovrà occuparsi dell’intelligenza artificiale, ma anche delle criptovalute. Tra i suoi più importanti progressi nell’investimento del settore finanziario figurano aziende come Facebook, Airbnb, Space X e Parler. Howard Lutnick, che dovrà occuparsi del settore commerciale americano, è un grande sostenitore dei dazi e soprattutto celebre per aver introdotto nella sua azienda Canton Fitzegerald alcune piattaforme di trading già dall’anno 1999. Entrambi sono amici di Musk e uomini d’affari, il primo alla Silicon Valley e il secondo a Wall Street, ma tra le loro doti figura su tutte quella dell’innovazione.
Kristi Noem, governatrice del South Dakota, ha inviato la Guardia nazionale al confine con il Messico per aiutare il suo omologo texano Greg Abbott a contenere l’emergenza migratoria. Ora per lei c’è un nuovo inizio al dipartimento della sicurezza Interna, secondo quanto stabilito da Trump. Noem non è certo l’unica lady integerrima della nuova amministrazione: assieme a lei ci sarà Susie Wiles a capo dello staff alla Casa Bianca, un donna capace di mettere ordine nel caos e che come ha chiarito Trump: “preferisce restare sullo sfondo, la chiamiamo “Ice baby”, ma lasciate che ve lo dica: non è sullo sfondo”.
Russel Vought sarà a capo dell Oma (office management and budget), con lo scopo di stabilire priorità e controllare assunzioni e licenziamenti in ogni ministero: aveva già ricoperto questo compito durante la prima amministrazione Trump. Con lui che dovrà anche attuare i piani della spesa governativa, ci sarà il tesoriere dello stato americano Scott Bessent, personalità bizzarra per l’ambiente repubblicano in quanto sposato con un uomo e tutore di due figli. Sarà il primo omosessuale a ricevere la ratifica del suo ruolo da parte del Senato americano.
Il nome dell’ex generale americano deputato a trovare una soluzione per la fine del conflitto tra Russia e Ucraina è Keith Kellog: da sempre ha idee repubblicano e con il passare del tempo si è avvicinato anche lui a Trump, ricoprendo peraltro il ruolo di consigliere per la sicurezza Nazionale durante la vicepresidenza di Mike Pence. Michael Waltz, con un passato da berretto verde e insignito di molte decorazioni per il lavoro militare svolto in Africa e Afghanistan, sarà il prossimo consigliere per la Sicurezza nazionale. Il suo ruolo è quello di organizzare le politiche americane in base alle crisi mondiali e tenendo conto dei rapporti con la Cina, l’Iran, la Russia e l’Ucraina. Waltz sostiene l’idea dell’invio di truppe americane per combattere i nuclei fondamentalisti islamici come Al Qaida e l’Isis nei paesi esteri.