2016 e Renzi: ‘Treni, aerei e pedaggi più cari’

Agli aumenti dei pedaggi autostradali si sono aggiunti, da ieri, anche i rincari per i treni. Costerà di più anche partire in aereo, a causa dell’aumento dell’addizionale sui biglietti aerei, afferma il Codacons, che denuncia l’aggravio di spesa per le tasche delle famiglie italiane. Per le autostrade si registrano aumenti medi dello 0,86%, ma per molte tratte i rincari sono solo sospesi e potrebbero essere sbloccati a breve. A ciò si aggiungono pesanti aumenti tariffari anche per i treni. Nessun aumento di biglietto per chi viaggia sui treni ad Alta Velocità, visto che per questi non sono previsti aumenti tariffari nel 2016. Sono, invece, scattati rincari medi dei biglietti del +2,7% che raggiungono quota +3,5% su alcune tratte molto utilizzate dai viaggiatori come la Roma-Milano,  ed aumentano i prezzi base dei biglietti dei treni delle Ferrovie dello Stato Italiane (Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca) con un incremento medio del 2,7% che, sottolinea l’azienda, riguarda solo le tariffe più alte e non i prezzi economy e supereconomy. Secondo quanto riferisce Trenitalia all’Agi, si tratta solo di ritocchi e l’aumento medio è del 2,7%. Ci sono anche tratte dove i prezzi salgono meno della media come, ad esempio il Napoli – Roma che cresce di un euro, pari al 2,3%. I biglietti a prezzo base sono i più flessibili, ma anche quelli più cari nella gamma dei prezzi offerti visto che i loro ricavi costituiscono il 10% del totale. Infatti i passeggeri in prevalenza si rivolgono alle tariffe economy e supereconomy, meno flessibili ma più convenienti, o utilizzano le varie promozioni. Ma per molti dei tre milioni di pendolari italiani il prezzo degli spostamenti è una voce che lieviterà. Una delle regioni colpite dai rincari è la Sicilia dove il comitato dei pendolari ha già fatto notare per il 2016 un incremento medio delle tariffe ferroviarie del 7,7%. E il regalo di inizio anno, a chi si muove su rotaia, è arrivato anche in Toscana. Nella regione rossa i biglietti aumenteranno del 3,46%, saliranno dell’1,89% gli abbonamenti in fascia agevolata per il reddito (già scontati del 20%),  e dell’1,96% tutti gli altri abbonamenti mensili. Il salasso maggiore sarà nelle tasche degli automobilisti lombardi, visto che l’aumento maggiore infatti interessa Satap tronco A4 (Torino-Milano) con un +6,5%. Seguono Strada dei Parchi che collega la Capitale all’Abruzzo,  e che è usata come via d’accesso anche da migliaia di pendolari verso Roma con +3,45%, e ancora Tangenziale Est Spa +2,10%. Più contenuto l’aumento per Autostrade per l’Italia con +1,09% che remunera, spiega una nota della società, gli investimenti effettuati. Infine Pedemontana Lombarda +1% e Ativa +0,03%. A pagare il pegno sono dunque soprattutto i lombardi: ‘Una vera e propria stangata per gli automobilisti della Lombardia’, dice il Codacons. Gli incrementi determineranno una maggiore spesa pari a +27 euro a famiglia su base annua solo per la voce pedaggi. E’ anche aumentata di 2,5 euro anche l’addizionale comunale sui biglietti aerei, che porta l’odioso balzello a 9 euro a passeggero, 10 se si parte da Ciampino o Fiumicino. Da inizio anno si pagano 2,5 euro in più sull’addizionale comunale sui diritti d’imbarco, come stabilisce un decreto interministeriale Lavoro-Economia-Trasporti datato 29 ottobre, pubblicato soltanto pochi giorni fa. L’ha introdotto la legge 291/2004, che ha istituito il Fondo di solidarietà per il trasporto aereo, meglio conosciuto come Fondo ‘salva Alitalia’ per finanziare l’uscita dei lavoratori dalla vecchia compagnia di bandiera.

Cocis

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