17enne austriaca scappa di casa per unirsi all’Is. Poi si pente e viene uccisa

Voleva morire per Allah, ma è stata picchiata a morte perché ha tentato di scappare da Raqqa. Sarebbe questa la tragica fine di Samra Kesinovic, 17 anni, una ragazza austriaca che nell’aprile dello scorso anno era volata in Siria con la sua amica Sabina Selimovic per unirsi nelle file dell’Is. La notizia, come scrive il ‘Daily Mail’, è stata riportata da diversi giornali austriaci anche se le fonti governative si sono rifiutate di commentare il caso. Stando a ‘The Local’, a riferire della morte della giovane sarebbe una donna tunisina, che ha vissuto con Samra e Sabina a Raqqa, e che è riuscita a scappare dall’orrore dell’Is. Ma procediamo con ordine. Nell’aprile del 2014 Samra e Sabina decidono di partire da Vienna alla volta della Siria. Volano così fino ad Ankara, per addentrarsi poi nella regione turca di Adana. Dopodiché, delle due ragazze si perdono le tracce, finché non riappaiono in alcuni scatti sui social network in cui brandiscono Kalashnikov circondate da uomini armati. Dietro la radicalizzazione delle due ragazze ci sarebbe Mirsad O., un predicatore islamico della Bosnia, che vive a Vienna, e che si fa chiamare ‘Ebu Tejma’. Di recente è finito in manette per aver fatto parte di una presunta rete di finanziamenti al terrorismo con sede in Austria. Anche se nega i fatti, secondo le autorità, l’uomo sarebbe responsabile di aver fatto il lavaggio del cervello alle due giovani per convincerle a sposare la causa jihadista. Secondo gli inquirenti, appena giunte in Siria sia Samra sia Sabina hanno sposato dei combattenti dell’Is ed entrambe le coppie hanno iniziato a vivere nello stesso appartamento, fino a quando Sabina si è trasferita altrove con suo marito. Parlando tramite sms con ‘Paris Match’, Sabina avrebbe negato di essere incinta e dichiarato di divertirsi in Siria, sentendosi finalmente libera di professare la sua religione. Al settimanale francese la teenager aveva raccontato di essere arrivata a Raqqa attraversando a piedi il confine con la Turchia, e che suo marito era un soldato. Qui sono davvero libera,  aveva sottolineato la ragazza, e  posso praticare la mia religione, mentre a Vienna non era possibile. Tuttavia, Samra e Sabina non sono le sole ad aver lasciato il paese per unirsi all’Is. Sarebbero infatti 130 le persone che sono partite dal territorio austriaco alla volta delle Siria. Secondo il portavoce del ministro degli Interni austriaco Alexander Marakovits, sono soprattutto i giovani a decidere di lasciare il paese per abbracciare il credo della jihad. Se riusciamo a prenderli prima che lascino il paese abbiamo una possibilità di aiutarli, ha detto Marakovits,  ma una volta partiti, anche se cambiano idea, è quasi impossibile che riescano a tornare indietro. Tuttavia, Samra e Sabina non sono le sole ad aver lasciato il paese per unirsi all’Is. Sarebbero infatti 130 le persone che sono partite dal territorio austriaco alla volta delle Siria. Secondo il portavoce del ministro degli Interni austriaco Alexander Marakovits, sono soprattutto i giovani a decidere di lasciare il paese per abbracciare il credo della jihad. “Se riusciamo a prenderli prima che lascino il paese abbiamo una possibilità di aiutarli – ha detto Marakovits – ma una volta partiti, anche se cambiano idea, è quasi impossibile che riescano a tornare indietro”.

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