14 settembre, la scuola riapre. Le regole da seguire

Oggi in dodici regioni più la provincia di Trento 5,6 milioni di studenti (su 8,3 totali) tornano a sentire il suono della campanella che sancirà l’inizio dell’anno scolastico più difficile perché banco di prova per l’emergenza coronavirus.

. La cerimonia ufficiale di inaugurazione del nuovo anno si terrà a Vo’, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

‘Gli studenti hanno tanta voglia di tornare in classe e riappropriarsi della socialità. Questo sarà un anno complesso, lo sappiamo, ma abbiamo lavorato tanto e costruito una strategia di prevenzione che funzionerà se ognuno farà responsabilmente la propria parte. Essere a Vò è un segnale importante per un territorio che ha sofferto ma che non ha mai abbandonato gli studenti. Sarà una bellissima giornata”. Così Azzolina, stamani, ad Unomattina, augurando buon anno scolastico a studenti e studentesse.

“Oggi è una giornata importante per la comunità nazionale, a cui guardiamo con fiducia e entusiasmo: certo, non lo nascondiamo ci sono criticità ma il monitoraggio è costante e stasera faremo già un primo bilancio. Voglio però dire che mai come quest’anno stiamo investendo molto nella scuola”. Così il premier Giuseppe Conte al termine del convegno a cui ha preso parte presso l’ambasciata italiana presso la santa sede.

“La mancanza della scuola reale, per questi lunghi sei mesi, ci ha evidenziato ancora di più la sua importanza per la società. Ed è per questo che oggi voglio dire con forza: basta con le incertezze. Tenere aperte le scuole tutti i giorni e senza criticità deve essere una priorità per tutti, perché stare in classe significa condivisione, crescita psicologica e sociale. Da qui riparte il Paese ed insieme le speranze dell’Italia. Buona scuola a tutti!”. Lo dice la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati in un videomessaggio che ha pubblicato sui suoi canali social con una riflessione sulla riapertura della scuola. “Oggi è una giornata importante e a lungo attesa. Gli istituti scolastici ricominciano ad accogliere i loro studenti che dall’inizio dell’emergenza sanitaria non avevano più potuto farvi rientro”. Lo afferma il Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico. “Ripartire dalla scuola significa far ripartire tutto il nostro Paese”, aggiunge. “La scuola deve essere al centro dell’agenda politica. È dalla sua vitalità, dalla sua qualità che dipende il futuro del Paese. Solo in questo modo potremmo restituire all’istruzione scolastica il suo valore: quello di strumento indispensabile per la costruzione di una società migliore e più coesa”, sottolinea il presidente della Camera.

Primo giorno di scuola anche per il figlio del premier Giuseppe Conte, Niccolò, arrivato questa mattina alla scuola media Belli -Col di Lana, nel quartiere Prati, dove frequenta la classe terza. I ragazzi sono stati accolti dalla dirigente scolastica. Il presidente del Consiglio, atteso da telecamere e giornalisti all’entrata dell’istituto, non si è visto. Uno striscione con la scritta “Voce agli studenti” in nero e rosso è comparso stamane, prima dell’inizio delle lezioni, anche davanti ad uno degli ingressi laterali della scuola media Belli-Col Di Lana, frequentata dal figlio del premier Giuseppe Conte, dove oggi sono riprese le lezioni per le classi terze. Pochissimi i ragazzi dietro allo striscione, che si sono lasciati riprendere dai fotografi e poco dopo hanno tolto l’insegna. “Io penso che il presidente Conte è una figura che deve restare un pò in secondo piano, va a tutela del figliolo. Questo non è nè meglio nè peggio: purtroppo ci sono ruoli in cui non si può esercitare l’essere genitori con le libertà con cui si vorrebbe”. Così la preside dell’Istituto comprensivo romano Belli Col di Lana, Carla Costetti, dove frequenta la terza media il figlio del premier Conte, ai giornalisti. “Se fosse venuto gli avrei detto buongiorno”, ha detto la dirigente scolastica, rispondendo alle domande dei cronisti.

Il post è stato pubblicato lo scorso 4 settembre. Virale lo è diventato nelle ultime ore, contemporaneamente al ritorno a scuola, dopo la chiusura per via dell’emergenza covid, in 13 Regioni italiane. Vasco Rossi aveva fatto gli auguri a tutti gli studenti per il ritorno in classe con uno scatto di altri tempi: 8 bambini che pur di arrivare a scuola attraversavano il fiume Panaro grazie a una carrucola. Un’altra epoca: il 1959. Il luogo: Guglia, piccolo comune sull’Appennino modenese.

Il cantante è originario di Zocca, piccolo paese nella stessa provincia in Emilia Romagna. Ha tirato fuori da qualche cassetto lo scatto e lo ha fatto accompagnare agli auguri e ad alcune considerazioni: “La scuola era l’unico ponte per aggrapparsi al futuro”, ha scritto. E poi ha citato lo scrittore francese Victor Hugo: “Chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione” e condanna l’ignoranza.

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Come noto le Regioni procedono in ordine sparso e diversi Presidenti (7 Regioni per l’esattezza) hanno deciso di posticipare l’inizio dell’anno scolastico. Inoltre ci sono scuole che al 14 settembre ancora non sono nelle condizioni per poter riaprire in sicurezza.

Tra timori, polemiche e una certa emozione, gli studenti tornano a scuola andando a mettere un altro tassello importantissimo nella fase di convivenza con il coronavirus.

I numeri

Stando ai dati distribuiti dal Ministero dell’Istruzione, il 14 settembre tornano a scuola più di 5 milioni e mezzo studenti. Numeri importanti, un segnale di ripresa. Ma a pesare sono anche i numeri delle scuole che non riaprono nel giorno indicato dal governo.

Una scuola su quattro non partirà normalmente“, fa sapere la Cisl non senza critiche. Una risposta alla ministra Azzolina che parla di piccole criticità.

Le nuove regole della scuola ai tempi del coronavirus

Fatto il punto sui numeri, andiamo a ripassare quelle che sono le regole con le quali gli studenti dovranno fronteggiarsi a partire dal primo giorno di scuola.

La misurazione della temperatura

La febbre si misura a casa. Nonostante alcune regioni si stiano muovendo per mettere a disposizione delle scuole i termoscanner. L’indicazione del governo è quella di misurare la febbre a casa. Con temperatura superiore ai 37.5 gradi il ragazzo resta a casa. Anche con sintomi riconducibili al coronavirus si consiglia di non mandare il ragazzo a scuola e di procedere con un consulto medico.

E se il ragazzo risulta positivo a scuola?

Se il ragazzo dovesse risultare positivo al coronavirus a scuola si procede con l’isolamento dagli altri ragazzi. La scuola contatta i genitori che recupereranno il figlio e procederanno con il consulto con il medico di base o il pediatra in concerto con il quale si deciderà come procedere.

Gli orari

Gli istituti possono liberamente scegliere di adottare la strategia degli ingressi scaglionati per evitare assembramenti all’esterno dell’istituto. La responsabilità è dei dirigenti scolastici.

La mascherina

La mascherina si deve indossare per proteggere il movimento. Al banco i ragazzi potranno toglierla, sempre rispettando la distanza di sicurezza. Negli altri momenti devono indossarla. Sono esentati i bambini di età inferiore ai sei anni.

Le mascherine dovrebbero essere fornite dalle scuole ma il consiglio è quella di tenerne sempre almeno una di proprietà a disposizione.

Non si indosserà la mascherina neanche durante la lezione di educazione fisica. Sono sconsigliati gli sport di gruppo, che prevedono un contatto. La raccomandazione è quella di fare sport all’aperto o comunque mantenere due metri di distanza se si dovesse fare in palestra.

L’intervallo

L’intervallo dovrebbe essere fatto a scaglioni e comunque si devono evitare contatti tra persone di classi differenti.

La didattica a distanza

La didattica a distanza dovrebbe interessare solo i ragazzi delle classi superiori e dovrebbe essere mista, quindi in alternanza con la didattica in presenza.

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