Berlino, Orso d’oro a Taxi dell’iraniano Panahi

 E’ il Taxi guidato da Jafar Panahi l’Orso d’oro di questo 65esimo Festival internazionale del cinema di Berlino, che oggi ha assegnato i premi durante la cerimonia di chiusura delle 19. Domani sarà il turno dei berlinesi, che potranno finalmente assaporare tutti i film del concorso e della sezione Panorama, la più amata dal pubblico. Il regista iraniano bandito dal suo Paese, nel quale è stato condannato a 6 anni di reclusione e al divieto per 20 anni di viaggiare, produrre film e rilasciare interviste dentro e fuori l’Iran, si è messo personalmente alla guida del mezzo per le strade di Teheran, perché come dice egli stesso a un cliente “un mestiere vale l’altro”. L’ironia, la presa di coscienza ogni giorno di più del dramma che sta vivendo, e quindi la necessità che diventa virtù di crearsi una identità di iraniano normale, lavoratore, calati in un’opera coraggiosa con i contorni di una commedia, sono gli ingredienti che hanno convinto i giurati.  E Darren Aronofsky, alla guida della giuria internazionale che comprende Audrey Tautou, Martha De Laurentiis e Claudia Llosa, deve essersi immedesimato per un po’, o almeno provato, nella vita di un collega segnato da una condanna iniqua, per un uomo e per un artista.

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